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Il mio intervento a “Italia, ci siamo! Forti perché uniti, liberi perché forti”, organizzato da Forza Italia Lombardia – “Stiamo diventando un Paese dalla tripla A. Questa è l’occasione, questo è il momento Draghi, questo è il sogno”

 

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C’è una nuova Europa, ora costruiamo la nuova Italia

“Siamo dentro una congiuntura astrale straordinaria partita un anno fa dal cambiamento di atteggiamento di Angela Merkel in Europa. Con la pandemia, la tragedia improvvisa, le morti, la crisi economica, Merkel ha cambiato completamente paradigma rispetto al passato e ha aperto il ‘momento Merkel’: il Next Generation Eu è la scelta dell’Europa di fare debito comune per dare chance alle nuove generazioni. La similitudine è con Alexander Hamilton, che sull’indebitamento comune costruì gli Stati Uniti. Oggi la Commissione europea sta emettendo obbligazioni con la tripla A anche per sostenere la ripresa degli Stati ‘cicala’ come l’Italia, i più colpiti dalla pandemia. C’è una nuova Europa e mi auguro che ci sarà una nuova Italia”.

 

 

Mario Draghi patrimonio dell’Unesco

“In Italia eravamo dentro una crisi politica, economica, sociale e sanitaria. Di fronte a questo grido di dolore, una persona eccezionale ha scelto di mettersi a disposizione del nostro Paese: Mario Draghi, patrimonio dell’Unesco, ha deciso di mettere in piedi un governo di unità nazionale. Questo è il secondo elemento della congiuntura astrale. Il terzo elemento è che l’Italia presiede il G20, ha la possibilità di raccontare al mondo ciò che sta facendo”.

 

 

Il Pnrr è un contratto con l’Europa: un piano di riforme con tante risorse

“Momento Merkel, momento Draghi, G20. Abbiamo approvato il Pnrr a fine aprile e abbiamo cominciato a realizzare le riforme per non farlo apparire come un libro dei sogni. Il vecchio Pnrr del governo precedente era tanti soldi con una pagina di riforme, questo è un contratto con l’Europa con 40 pagine di riforme accompagnate da tanti soldi. Quali riforme? Quelle che Italia ed Europa hanno concordato: circa 40 in 5 anni con un cronoprogramma rigido. Entro maggio bisognava approvare semplificazioni, governance e reclutamento. Lo abbiamo fatto”.

 

 

Voglia di ripartenza non per tornare come prima, ma per essere meglio di prima

“Da due-tre mesi il tasso di crescita dell’Italia è positivo, ed è circa il doppio della media europea. Pensiamo di chiudere quest’anno con un +5% medio. Senza aver speso ancora un euro dei fondi europei del Pnrr. Perché? Certamente è un rimbalzo dopo la crisi provocata dalla pandemia, ma la ragione è la grande voglia di cambiamento, di ricominciare a vivere. La ragione è che c’è un governo giusto per questa fase, un presidente del Consiglio giusto. Io la sento questa voglia di ripartenza: non per tornare come prima, ma per essere meglio di prima”.

 

 

La credibilità è asset invisibile, l’Italia torna un Paese in cui è conveniente investire

“Stiamo recuperando credibilità. La credibilità è un invisible asset, una risorsa invisibile. Torniamo a essere un Paese credibile, in cui è bello, profittevole e conveniente investire. Significa che arrivano centinaia di miliardi di investimenti privati, saranno un multiplo delle risorse europee. Il Next Generation Eu, le riforme che ci impone, stanno producendo già effetto immediato. Il tasso di credibilità salirà ancora. Avremo due rating: quello tradizionale dei mercati e quello della tripla A e della credibilità che ci regala il rispetto del ‘contratto’ con l’Europa”.

 

 

Questo momento deve essere avvolto dal sogno di un’Italia più giusta

“È un momento che non possiamo rompere, infrangere per qualche mal di pancia di qualche partito o di qualche intellettuale. È un momento che dev’essere avvolto da un sogno. Di un’Italia più giusta, più unita, più attenta ai deboli. Ai malati di buona politica come noi dico: adesso abbiamo la grande occasione. Abbiamo un’Europa non più matrigna, grazie a Merkel. Abbiamo Draghi, che con il suo ‘whatever it takes’ nel luglio 2012 salvò l’Europa salvando l’Occidente e che al G7 in Cornovaglia è diventato di fatto il leader dell’Europa. Lo abbiamo voluto noi alla guida del governo. Noi come partito, noi come Berlusconi. Abbiamo le riforme che stanno facendo il governo e il Parlamento”.

 

 

Il sogno di Forza Italia e di Berlusconi non è cambiato

“Il sogno non è cambiato da 25-26 anni fa, quando entrai in Forza Italia. Il sogno è quello di Berlusconi, del partito liberale di massa, dell’economia sociale di mercato, di non lasciare nessuno indietro. Alla mia prima esperienza da ministro, tredici anni fa, volevo una pubblica amministrazione efficiente, buoni salari, produttività. È quello che voglio ancora oggi e quello che sto facendo. Ho voluto mettere al centro della ripresa i volti della Repubblica, il capitale umano pubblico, perché abbiamo bisogno di più Stato e più mercato”.

 

 

Ricominciamo a sognare la rivoluzione liberale

“Questo è Forza Italia, questo siamo noi. Non dobbiamo andare a cercare legittimazione, siamo già legittimati dalla nostra storia. Siamo orgogliosi che gli amici della Lega abbiamo sposato la cultura dell’Europa e siano entrati in questo governo. Questo significa rafforzare il centrodestra. Oggi abbiamo l’orgoglio di fare queste riforme. Abbiamo un presidente come Draghi che le sta facendo, abbiamo una delegazione di governo straordinaria. Siamo consapevoli di questo momento, delle nostre battaglie: la riduzione delle tasse, la concorrenza, la riforma della giustizia. Ricominciamo a sognare la rivoluzione liberale, la nostra rivoluzione. In fondo, da una tragedia come la pandemia può venire fuori una nuova Italia e una nuova Europa. E possiamo esserne protagonisti con Draghi, con questo governo e con Forza Italia”.