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LA MIA INTERVISTA AL GR1 RAI

 

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RIASCOLTA L’INTERVISTA

 

PA: BRUNETTA, “DAL 15 OTTOBRE TUTTI I DIPENDENTI PUBBLICI IN PRESENZA”

“Dal 15 ottobre, grazie all’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, tutti i dipendenti pubblici, attualmente in smart working, torneranno a lavorare in presenza dotati di green pass, vale a dire o vaccinati o con il tampone. Si apriranno in questa maniera tutti gli uffici, tutti gli sportelli e tutta la Pubblica amministrazione tornerà ad essere al massimo della sua potenzialità per fornire servizi a famiglie e imprese. Le singole amministrazioni organizzeranno le riaperture con il massimo di flessibilità, di buon senso e di attenzione alla salute dei lavoratori, ma anche con il massimo di efficienza”. Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in una conversazione ai microfoni del GR 1 di Radio Rai.

“Stiamo definendo le prescrizioni operative, che sono un po’ complesse, assieme al Comitato tecnico-scientifico, il Cts, e aspettiamo il via libera della Conferenza Unificata, perché, lo ricordo, metà dei dipendenti pubblici sono delle amministrazioni locali, l’altra metà delle amministrazioni statali. Niente di straordinario. Come i dipendenti pubblici erano stati messi a lavorare a distanza in ragione della pandemia, così adesso sono richiamati a lavorare in presenza come modalità ordinaria, al pari dei loro colleghi della sanità, della scuola, delle forze dell’ordine. Adesso rientreranno anche loro, con il massimo della flessibilità e con il massimo della sicurezza. Ripeto: per il bene di tutti i 60 milioni di italiani, famiglie e imprese”.

 

PA: BRUNETTA: “DA GENNAIO NUOVO LAVORO AGILE, CON CONTRATTO, TECNOLOGIA E ORGANIZZAZIONE”

“Il nuovo lavoro agile che ci sarà da gennaio – ha continuato il ministro Brunetta ai microfoni del GR1 di Radio Rai – sarà strutturato, sarà contrattualizzato, sarà dotato di strumenti tecnologici affidabili, sarà garantito. Quello che abbiamo visto non è stato un lavoro agile vero e proprio, ma un modo per non esporre i lavoratori pubblici alla pandemia, facendoli rimanere a casa, con una forma molto volontaristica di lavoro a distanza. È andata bene così, abbiamo salvaguardato dal contagio i 3,2 milioni di lavoratori pubblici; ma spesso è mancata l’efficienza, sono mancati i servizi ai cittadini, sono mancate le tecnologie sicure e dedicate; e tutti noi abbiamo sperimentato risposte in tempi biblici alla richiesta di documenti, licenze e autorizzazioni da parte della Pubblica amministrazione. È andata così perché c’è stata la pandemia. Ma la pandemia sta finendo, si riaprono i ristoranti, gli stadi, i cinema, si è riaperta la scuola, la sanità non ha mai chiuso, così come la sicurezza. Adesso è il momento di riaprire tutta la burocrazia, fondamentale per la nostra vita. Abbiamo bisogno di tutti i dipendenti pubblici per ricominciare a vivere in maniera normale ed efficiente”.

“L’esperienza di lavoro agile, di smart working durante l’emergenza, non verrà buttata, ma verrà collocata da gennaio dentro un percorso strutturato di efficienza, con dei piani appositamente predisposti da tutte le amministrazioni pubbliche. E a quel punto questa modalità di lavoro troverà una sua configurazione ottimale”.

“Ci sarà da un lato un contratto di lavoro per lo smart working, e dall’altra parte, quando ci sarà il Piano integrato di attività e organizzazione, entro gennaio, con i Pola, i piani per il lavoro agile, con il contratto, con tutte le condizioni contrattuali, tecnologiche, organizzative, di efficienza, garantendo lo smaltimento degli accumuli di pratiche e gli arretrati, cpn tutti questi obiettivi si potrà dar vita al lavoro agile senza vincoli, senza tetti e su base volontaria. Perché sarà nell’interesse dell’amministrazione, dei cittadini e, appunto, secondo la volontà dei lavoratori”.

“Io per primo – ha concluso il ministro – ho voluto che tutto questo si determinasse attraverso il contratto, che è in corso di definizione presso l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Questo è fondamentale, perché il vecchio lavoro agile era senza contratto: un’aberrazione dovuta all’emergenza. Mai più. Si sta definendo con i sindacati il nuovo contratto, che prevederà, appunto, tutti i diritti e tutti i doveri”.