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Brunetta: “La delega sulla semplificazione e razionalizzazione dei controlli alle imprese serve a eliminare vessazioni inutili e a rendere gli stessi controlli più efficaci: nostro faro è rendere più effettiva la tutela degli interessi pubblici. Ho dato mandato ai miei legali di sporgere querela per diffamazione nei confronti del senatore Toninelli”

 

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“La semplificazione dei controlli, fino ad oggi tante volte annunciata e mai realizzata, pone l’Italia in ritardo rispetto agli altri Paesi avanzati e rappresenta una vessazione per le nostre imprese e un grave ostacolo alla concorrenza.

Tra i motivi del ritardo si rilevano, innanzitutto, le inutili complicazioni e rigidità delle amministrazioni di settore.

La necessità di intervenire su questo tema è esplicitamente richiamata nel Pnrr. Una novità importante è rappresentata dalla previsione, all’articolo 24 del disegno di legge sulla concorrenza appena approvato dal Governo, di una delega legislativa indispensabile per intervenire sulla disciplina vigente.

I principi e criteri direttivi della delega, costruiti tenendo conto delle migliori esperienze internazionali e del Regulatory Enforcement and Inspections Toolkit dell’Ocse, sono finalizzati a:

 

–          l’eliminazione degli adempimenti non necessari rispetto alla tutela degli interessi pubblici, nonché delle corrispondenti attività di controllo;

–          la semplificazione degli adempimenti amministrativi necessari sulla base del principio di proporzionalità alle esigenze di tutela degli interessi pubblici;

–          il coordinamento e programmazione dei controlli da parte delle amministrazioni per evitare duplicazioni e sovrapposizioni e arrecare il minore intralcio possibile al normale esercizio delle attività dell’impresa, assicurando altresì l’efficace tutela dell’interesse pubblico;

–          la programmazione dei controlli secondo i principi di efficacia, efficienza e proporzionalità al rischio tenendo conto delle informazioni in possesso delle amministrazioni competenti, definendo contenuti, modalità e frequenza dei controlli anche sulla base dell’esito delle verifiche e delle ispezioni già effettuate;

–          il ricorso alla diffida o ad altri meccanismi di promozione dell’ottemperanza alla disciplina vigente;

–          la promozione della collaborazione tra le amministrazioni e i soggetti controllati al fine di prevenire rischi e situazioni di irregolarità, anche introducendo meccanismi di dialogo e di valorizzazione dei comportamenti virtuosi, anche attraverso strumenti premiali;

–          l’accesso ai dati e scambio delle informazioni da parte dei soggetti che svolgono funzioni di controllo ai fini del coordinamento e della programmazione dei controlli anche attraverso l’interoperabilità delle banche dati, secondo la disciplina del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 recante codice dell’amministrazione digitale;

–          l’individuazione, la trasparenza e la conoscibilità degli obblighi e degli adempimenti che le imprese devono rispettare per ottemperare alle disposizioni normative, nonché dei processi e metodi relativi ai controlli, per mezzo di strumenti standardizzati e orientati alla gestione dei rischi, quali liste di verifica, manuali e linee guida e indirizzi uniformi;

–          la verifica e valutazione degli esiti dell’attività di controllo in termini di efficacia, efficienza e sostenibilità;

–          il divieto per le pubbliche amministrazioni, nell’ambito dei controlli sulle attività economiche di richiedere la produzione di informazioni, atti o documenti in possesso della stessa o di altra pubblica amministrazione.

 

Non si tratta affatto di eliminare i controlli, ma dell’esatto contrario: bisogna renderli più efficaci nell’effettiva tutela degli interessi pubblici. Meno vessazioni inutili, meno adempimenti formali superflui e più lotta all’evasione fiscale, più tutela della sicurezza dei lavoratori, dell’ambiente della salute, nel rispetto dei principi dell’efficienza, dell’efficacia e della proporzionalità del rischio.

Si tratta, in sintesi, di razionalizzare i controlli routinari garantendo buona burocrazia alla buona impresa. Qualunque altra lettura è falsa e disinformata. Per questi motivi ho dato mandato ai miei legali di sporgere querela per diffamazione nei confronti del senatore M5S Danilo Toninelli per le gravi e infondate affermazioni nei miei riguardi contenute in un post e in un video su Facebook”.

Così in una nota il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.