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IL MATTINALE (FI): CONTESTARE UN MINISTRO, ANCHE SE E’ LA KYENGE, E’ DIRITTO DEMOCRATICO

 

Boldrini e Kyengek

 

“Incontri pubblici, ufficiali. Il diritto a renderli noti, proprio per la loro natura, è pacifico. Persino se lo si fa con malizia, per mostrare che un ministro fa tutto meno che lavorare, salvo che lavorare sia la propaganda per se stessa e le sue idee. Invece scandalo. Addirittura si adombra l’ipotesi di sequestro preventivo della “Padania”. Questa sì che è una indecenza, diciamolo. Il razzismo è osceno, infame, barbaro, riluttante”. E’ quanto scrive ‘Il Mattinale’, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati, che aggiunge: “Quando la discriminazione e il disprezzo si esercitano sul colore della pelle, sui difetti fisici, sull’orientamento sessuale, sul dato culturale sono intollerabili. Ma è abbastanza schifoso anche usare la guerra preventiva al razzismo per denigrare posizioni diverse dalle proprie. È la caccia all’untore da ‘Colonna Infame'”.

 

Per ‘Il Mattinale’: “Contestare la politica dello ius soli, rivendicare le proprie idee in tema di reato di clandestinità e protestare contro un ministro che lo vuole abrogare, e lo dice dovunque vada, è esso sì un fatto positivo di civiltà e di democrazia. Questo non significa in nessun caso smettere di denunciare chi usa gli insulti, tanto più se gli insulti si attaccano a motivi razziali. Ma non è possibile azzerare l’articolo 21 della Costituzione e impedire la critica siccome un ministro è di colore e per questo è stato in precedenza attaccato razzisticamente. Il quotidiano “La Padania” – continua – ha semplicemente evidenziato la sequenza di impegni prossimi venturi di un ministro della Repubblica. Non ha usato parole deflagranti nell’indicare l’agenda di un servitore dello Stato del quale i cittadini hanno diritto di sapere non la vita privata (quello è un diritto che hanno solo se è quella di Berlusconi, ovvio, comprese le malattie, vero Francesco Merlo?) quello che fa essendo a stipendio e con compiti di cui ha da rendere conto. Che poi i cittadini vogliano esercitare la facoltà di fischio e dissenso questo fa parte della democrazia, che non prevede l’obbligo d’applauso, per il momento”.

 

“La questione qual è? La questione – sottolinea ‘Il Mattinale’ – è che c’è di mezzo il ministro Cécile Kyenge. Siccome è di nascita congolese ed è nera di pelle, per giunta è di sinistra, qualsiasi cosa la riguardi e non sia un elogio preventivo, è gettata nella spazzatura del paranazismo. C’è bisogno di dire che quella segnalazione di appuntamenti era considerata normale ed era praticatissima con i governanti di centrodestra. Capitò persino l’indicazione di dove si sarebbero celebrate le nozze di un ministro per rovinare un atto privato, e la cosa fu trattata scherzosamente. Ora invece che faranno? Diranno – conclude – che difendiamo i razzisti. Ma sì, ci avete già chiuso RaiWatch con ordinanza del Tribunale, provvedete anche con il “Mattinale””.