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LEGGE ELETTORALE. La favoletta del Re(nzi) d’Italia ha da finire. Fa della Costituzione carne di porcellum.

 

Renzi

Quando abbiamo scritto che, dopo la De Girolamo, sarebbe toccato ad Alfano il trattamento post-comunista di inquisizione democratica, non avevamo informazioni e neanche abbiamo interrogato qualche oroscopo. Basta la logica e qualche nozione di storia. Nell’affrontare compagni o paracompagni è necessaria la consapevolezza di un metodo, che chiameremo Falqui. Purga. Pci-Pds-Ds-Pd, dall’origine alla foce cambiamenti ce ne sono, non siamo ciechi, ci sono acque di nuovi affluenti, ma le sorgenti sono quelle. E al momento decisivo conta sempre l’inizio.

 

Così Renzi ripropone l’antico refrain dei suoi predecessori. Le sorgenti del Pd alla fine sono quelle lìTogliatti e il suo protettore Stalin.  Alla fine – lo abbiamo visto tragicamente nell’omicidio parlamentare di Silvio Berlusconila chiave decisiva di azione politica è la strada giudiziaria o (nella versione renziana) paragiudiziaria, quando cioè le aule di Camera e Senato diventano luoghi di paraprocessi, in cui i deputati o i senatori sono paramagistrati.

 

La morale come strumento amorale di risoluzione delle contese esterne ed interne. È quanto sta accadendo in queste ore. Si colpiscono con studiata e torturante meticolosità, con battute che sono simpatici colpi di martello sulle ginocchia, De Girolamo e Alfano, per indebolire il complice Letta. Il quale magari a questo punto proporrà sostituti (non di Alfano, magari) ma che ha già ridicolizzato come “rimpasti”.

 

A proposito di pasti e rimpasti.

 

Ovvio non siamo alla Corea del Nord,  qui (o si scrive Qui?) non si accusa il proprio Zio Paperino Letta di corruzione per darlo in pasto ai cani. Semplicemente Qui-il-Sung  manda in ispezione a Palazzo Chigi,  Quo e Qua, cioè  nientepopodimeno che Marianna Madia e Filippo (il cognome è un optional) , con cui francamente non si capisce di che cosa sia possibile discutere; e logora Zio Paperino Letta, trattato come un pasticcione che si mette nei guai.

Questi nomignoli da Walt Disney sono stati coniati da Luca Ricolfi, stimato economista di sinistra, per spiegare come Renzi in realtà giochi a ridurre la politica a un fumetto, le questioni serie a una sorta di manuale delle giovani marmotte, dove non si forniscono soluzioni a problemi seri, ma slogan per non affrontare le questioni perché altrimenti il Partito democratico esploderebbe.

 Paperino

E noi questo dovremmo tenercelo?

Oltretutto Renzi sta facendo carne di porco, anzi di porcellum, della Costituzione. Dà ordini al governo. Dimostrando nei fatti che si ritiene padrone di un governo monocolore del Pd. Ma tutto questo è uno sbrego alla nostra Magna Charta.

 

Infatti: non ha vinto il Pd ma la coalizione, di cui una parte non è servita a costituire la maggioranza. La vittoria è stata risicatissima (e alquanto imbrogliata), il Pd dunque ha un premio di maggioranza che non dà la maggioranza, dunque è in sé contra legem. La sentenza della Corte spiega che questo premio è in spregio all’art. 3 che prevede l’uguaglianza dei cittadini e del relativo voto. Le larghe intese avevano una maggioranza oltre che nel Parlamento anche nel Paese, facendo riferimento ai voti ottenuti, dunque avevano comunque una legittimazione morale. Ma ora no. Il Pd oltretutto in Italia non è neanche il primo partito uscito dalle urne, ma viene dopo il M5s. Dunque che tipo di legittimità ha? E come può pretendere Renzi di comportarsi come il Re(nzi) d’Italia, senza neanche lo statuto Albertino?

 

Bisogna cominciare a dirle queste cose, ma soprattutto a trarne le conseguenze. Renzi pretende di essere dittatore senza maggioranza, né formale né reale. Occupa una posizione indebita di dominus di qualsiasi cosa debba accadere. E lo fa scrivendo ogni giorno un ukase in forma di pagina di fumetto disneyano.Non se ne accorge il Capo dello Stato? Almeno denunci questo patto leonino Alfano, che è oggi il tonno designato a finire in bocca allo squi-quo-qualo.

 

Si faccia legge elettorale presto e bene. Spagnolo e al voto. Il resto è tutto da leggere nella pagina che segue…

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA “IL MATTINALE – 15 gennaio 2014”