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Giustizia: Brunetta, “I referendum rendono compiuto il processo riformatore del Governo. Il centrodestra proceda compatto con Comitati unitari per il sì”

 

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“I referendum sulla giustizia sono in linea di continuità con la riforma Cartabia: rendono compiuto il processo riformatore. Li ho firmati e sostenuti, insieme al mio partito, Forza Italia, perché difendono i valori su cui il centrodestra liberale non può avere dubbi.

Sulla separazione delle carriere quello che è apparso a molti come un “vorrei ma non posso” del Governo, dovuto alla natura eterogenea della maggioranza e alle ovvie necessità di mediazione, può e deve trasformarsi ora in un “vorrei e posso” della politica, e in particolare del centrodestra.

Abolire la decadenza automatica degli amministratori locali dopo una condanna di primo grado per alcuni reati è sacrosanto: quella norma ha prodotto inaccettabili infarti istituzionali, a cui sono seguite assoluzioni.

Altrettanto doverosa la stretta sulla custodia cautelare, per porre fino a un abuso tutto italiano: in Italia quasi il 35% dei detenuti si trova in carcere anche se nei loro confronti non è stata emessa alcuna sentenza definitiva, contro il 21-22% della media europea.

Una giustizia giusta persegue una pena certa per i colpevoli, non una condanna anticipata per coloro che poi in un caso su due risultano innocenti.

Una giustizia giusta fa aumentare l’efficienza della Pubblica amministrazione, perché migliora il rapporto di fiducia tra Stato, cittadini e imprese e riduce i tempi dei procedimenti. Un obiettivo primario del Pnrr e della mia missione di governo. Tutto si tiene. Per queste ragioni saremo in prima linea nella campagna referendaria e mi auguro che questo impegno sia posto al centro dell’agenda del centrodestra, anche attraverso la nascita di Comitati unitari per il sì”.

Lo afferma in una nota Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione.