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AUDIZIONE ALLA CAMERA – Nell’ambito dell’esame della Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr, riferita all’anno 2021

 

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Recovery plan: Brunetta, dopo un anno programma nuova Pa totalmente rispettato

“Sono particolarmente felice di essere qui oggi, perché esattamente un anno e un giorno fa, il 9 marzo 2021, presentavo al Parlamento il mio programma di attività, le mie linee programmatiche. Quel programma è stato totalmente rispettato.

Esattamente un anno fa, il 10 marzo, si siglava invece a Palazzo Chigi il Patto tra Governo e sindacati sull’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, che ha consentito di realizzare tutte le riforme all’interno di un clima di coesione sociale pressoché totale.

Oggi si può, dunque, fare il bilancio di un anno. Un anno che ha visto qualcosa di eccezionale per il nostro Paese, vale a dire l’approvazione a fine aprile del Pnrr e tutta l’azione del Governo incentrata sull’attuazione di quel Piano.

Ricordo che il Pnrr non è altro che l’attuazione a livello nazionale del Next Generation Eu, quella grande strategia nata tra aprile e maggio di due anni grazie a quello che è stato chiamato il momento Merkel, un cambiamento di fase: la capacità dell’Ue di indebitarsi per finanziare la ripresa degli Stati membri, di indebitarsi direttamente sui mercati per fornire la provvista di risorse – 750 miliardi – da distribuire ai Paesi membri per uscire dalla pandemia e dalla crisi prodotta dalla pandemia.

Il Pnrr è un contratto che prevede reciprocità: l’Europa trasferisce risorse – tra loans e grants –  in cambio di riforme, milestone e target: cronoprogrammi condivisi con l’Europa. Il rispetto del Pnrr consente l’anticipo delle risorse europee, circa 191 miliardi. Questo è lo schema. Tutto in un anno con un grande lavoro del Governo, ma anche con un enorme, straordinario lavoro da parte del Parlamento, che ringrazio sentitamente.

Non ho voluto mettere mano a una grande riforma della Pubblica amministrazione. Ho preferito procedere per strappi innovativi, pensando che la tecnica dovesse essere quella di “strappare” in certe fasi dei provvedimenti o della regolazione. Alcuni di questi strappi sono arrivati prima dell’implementazione del Pnrr, quasi legati al caso, all’emergenza e alla pandemia. Penso innanzitutto ai concorsi pubblici, che erano bloccati, e che abbiamo sbloccato e digitalizzato con l’articolo 10 del decreto legge 44/2021″.

Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, durante la sua audizione odierna alla Camera dei deputati, in Commissioni riunite I Affari Costituzionali e XI Lavoro, nell’ambito dell’esame della Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr, riferita all’anno 2021.

 

Pa: Brunetta, con concorsi digitali assunte 45 mila persone da giugno

“Il passaggio a concorsi pubblici in formato digitale, pensato per rispondere alla necessità di personale lamentata dalle pubbliche amministrazioni durante l’emergenza sanitaria, ha consentito a partire da giugno di reclutare 45 mila persone, a fronte di una platea di 1,5 milioni di candidati. Non è stato un lavoro facile: al termine di un grande dibattito parlamentare abbiamo trovato un compromesso che ha consentito questa innovazione straordinaria, mai vista nella storia della pubblica amministrazione. Il tutto è stato completato in 100 giorni per ciascun concorso, in tempi brevi e praticamente senza contestazioni, particolari crisi o fallimenti.

 

Smartworking, Brunetta: lavoro in presenza resta modalità principale

Man mano che la pandemia stava cambiando, ho preferito contrattualizzare il lavoro a distanza, ovvero aprire una discussione con il sindacato per capire quali condizioni contrattuali dare a chi lavora a distanza e per la misurabilità del lavoro. L’obiettivo era dare normalità e regolarità a questa esperienza che considero importantissima. Tuttavia, mi preoccupo anche della ‘presenza’ che considero ancora la modalità di lavoro principale, nonostante il lavoro a distanza rappresenti una modalità efficiente e funzionale se la tipologia di lavoro svolto lo consente.

 

Pa: Brunetta, a fine decennio dipendenti più vicini a 4 milioni

Avere alla fine del decennio una Pubblica amministrazione più vicina ai 4 milioni che non ai 3,2 milioni di dipendenti attuali, che abbia recuperato gran parte del capitale umano perso, che abbia contribuito alla realizzazione del Pnrr nel solco del riformismo concordato con l’Europa, con il grande booster che è la digitalizzazione. Con lo sblocco del turnover, quest’anno avremo un reclutamento ordinario di almeno 100 mila giovani, dipendenti pubblici a tempo indeterminato nelle pubbliche amministrazioni.

 

Pnrr, Brunetta: al lavoro per semplificare accesso disabili in Pa

Una delle linee di semplificazione che vorrei realizzare è quella legata al mondo dei disabili. Ciascuno deve poter accedere ai concorsi anche se è sordomuto o ha altre caratteristiche. Tutti devono poter avere le stesse chance ma le regole esistenti ancora non consentono ciò.

 

Pnrr, Brunetta: presto accordo Cdp-Invitalia-Mcc per supporto tecnico Comuni

Per quanto riguarda i Comuni, stiamo mettendo a punto una piattaforma di assistenza tecnica legata alle strutture specializzate di Cdp, Invitalia e Mediocredito centrale che, attraverso norme di legge e accordi, forniranno supporto tecnico ai Comuni in invia immediata e che saranno anche un elemento di formazione delle nuove risorse che, nel frattempo vengono reclutate.

 

P.a: Brunetta, presto sistema digitale ‘customer satisfaction’. Al lavoro con Colao, cittadini potranno giudicare ogni servizio

“Ieri ho avuto un incontro importantissimo con il ministro Colao sulla digitalizzazione. A lui compete l’offerta di digitalizzazione, noi rappresentiamo la domanda.

Abbiamo convenuto sul lavoro in comune per la Pubblica amministrazione. Cito qui alcuni esempi.

Entro il 2022 saranno introdotti sistemi digitalizzati di customer satisfaction. Per i servizi di whatsapp appaiono le stelline. Con meccanismi più articolati consentiremo al cittaidno-cliente di giudicare ogni sua transazione con la Pubblica amministrazione, come l’iscrizione a scuola.

In secondo luogo, saranno ampliati i servizi anagrafici digitali. Sarà incrementato il numero dei certificati anagrafici scaricabili dal sito Anpr, rispetto ai 14 già disponibili da metà novembre.

Terzo punto: interoperabilità delle principali banche dati. È la regina delle battaglie. Oggi abbiamo 32mila amministrazioni e migliaia di banche dati che non dialogano tra di loro. Dobbiamo metterle in relazione.

Quarto punto: la tracciabilità dei procedimenti. Ciascuno di noi ha ricevuto a casa un pacco tramite Amazon. Se non arriva, si possiede un codice per poter rintracciare. Se lo si fa per i pacchi perché non lo si può fare per le procedure amministrative, come una licenza edilizia o una richiesta di cittadinanza? Ma non basta: io voglio sapere anche il Rup, chi è il responsabile del procedimento. E voglio poter conoscere i tempi. Oggi non riusciamo a saperlo. Con tracciabilità e Rup responsabilizzeremo la Pa nella sequenza del procedimento. E taglieremo i tempi. Oggi la legge 241/1990 prevede 30 giorni come termini generali di conclusione dei procedimenti. Nel decreto Pnrr 2, in costruzione, li dimezzeremo. E, in caso di ritardi, i responsabili non avranno i premi di produttività.

Ho già detto dell’anagrafe dei dipendenti, progetto a cui stiamo lavorando, e del programma per la formazione digitale già in corso. Altro obiettivo è la piattaforma per le notifiche digitali: tranne quelle relative alla giustizia, tra qualche mese tutte le nostre notifiche saranno ricevute in forma digitale.

La Pubblica amministrazione sta cambiando in maniera rivoluzionaria? Non ancora, ci vuole tempo. Ma si può fare, grazie ai fondi, agli investimenti in capitale umano, agli strappi innovativi, ai concorsi digitalizzati, al portale inPa. I lavori sono in corso. La battaglia complessiva da vincere è mutare la percezione, fare branding, far capire che lavorare per la Pa è un onore, non un rifugio. Lavorare per la Pubblica amministrazione, dalla parte dei cittadini e delle imprese, vuol dire essere un civil servant, il lavoro più bello che c’è: per il Paese, al servizio degli altri.

È questo il mio più grande obiettivo: rendere la Pa appetibile per i giovani, avere alla fine del prossimo decennio una Pubblica amministrazione che abbia recuperato gran parte del capitale umano perso, che abbia contribuito alla realizzazione del Pnrr nel solco del riformismo concordato con l’Europa, con questo grande booster che è la digitalizzazione”.

 

 

NOTA SINTETICA

 

 

NOTA DESCRITTIVA “ABCD”

 

 

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DOSSIER RIFORMA PA-PNRR