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ROMA: BRUNETTA, “BENE LA RIFORMA, CAPITALE PIÙ FORTE PER UN’ITALIA PIÙ FORTE” – Il mio messaggio di saluto inviato all’evento “Il futuro di Roma Capitale. Verso la riforma costituzionale”, promosso da Forza Italia

 

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“Voglio cominciare ricordando ciò che non si stancava di ripeterci Beniamino Caravita, un giurista e un amico: nell’Unione europea, le Capitali di quattro Stati membri (Vienna per l’Austria, Bruxelles per il Belgio, Berlino per la Germania, Madrid per la Spagna) hanno lo statuto delle rispettive entità sub-statali (i Laender per Austria e Germania, le Regioni per il Belgio e le Comunità autonome per la Spagna). Tutte le proposte di legge che hanno portato al testo base muovono dalla stessa considerazione, largamente condivisa: l’attuale assetto ordinamentale e funzionale di Roma non è adeguato, né alle sue dimensioni (Roma è la quinta città più estesa d’Europa e ha un’estensione territoriale equivalente alla somma di tutte le altre città metropolitane) – né alla sua popolazione, che è di gran lunga superiore a diverse regioni italiane, né, soprattutto, alle sue numerose peculiarità che la rendono sostanzialmente un unicum nel panorama mondiale”.

Lo scrive Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, in un messaggio di saluto inviato all’evento “Il futuro di Roma Capitale. Verso la riforma costituzionale”, promosso da Forza Italia.

“Roma non può rimanere indietro – sottolinea il ministro – a maggior ragione oggi, con le sfide del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da raccogliere, con un Paese da trasformare compiendo tutte le transizioni che servono: amministrativa, digitale, ecologica. Ha ragione Annagrazia Calabria quando ha salutato l’adozione, in Commissione Affari costituzionali alla Camera, del testo base sulla riforma dei poteri di Roma Capitale come ‘un passo avanti fondamentale affinché Roma si allinei alle altre grandi capitali occidentali’. Ha avuto ragione sin dall’inizio tutta Forza Italia: il Governo Berlusconi IV è stato il primo, nel 2009, a volere una legge delega (n. 42/2009) per dotare la città di uno stato giuridico e di poteri adeguati a svolgere il suo compito di Capitale di tutti gli italiani. Una Capitale che sui suoi beni storici, artistici e ambientali, sul turismo, sulla rigenerazione urbana, sui servizi pubblici, sulla mobilità e sulla protezione civile deve poter intervenire – su tutte le materie assegnate dalla Costituzione alle Regioni, tranne la sanità – con piena potestà legislativa, in nome della sua assoluta unicità. A livello mondiale, non solo nazionale”.

“Questo – continua il ministro – rappresenta l’adozione del testo base: l’avvio di un percorso per riconoscere a Roma quel che è di Roma e permetterle di esprimere tutte le sue potenzialità. Un percorso di dignità. C’è un altro motivo per cui Roma ha bisogno di non vedere schiacciata la sua identità nella generica dimensione di una città metropolitana come le altre: è il cuore burocratico, amministrativo e politico del Paese, il primo test per le riforme che stanno investendo la Pubblica amministrazione e che si estenderanno fino al 2026 e oltre”.

“Mai come in questo caso – conclude Brunetta – possiamo dire che autonomia fa rima con efficienza, che potere fa rima con responsabilità, che l’interesse particolare (della città) fa rima con l’interesse generale (dell’Italia). Sarà una prova di crescita e di maturazione per la nostra Capitale. Una prova ormai indispensabile per il bene di tutto il Paese. Il Parlamento e le forze politiche, a loro volta, hanno ora la grande responsabilità di portare a termine il cammino intrapreso, approvando la legge in doppia lettura entro la fine della legislatura, e consentendo alla città di diventare quel merita e che già rappresenta a livello storico e culturale: capitale europea, guardando a Nord, e capitale del Mediterraneo, guardando a Sud”.