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R.BRUNETTA e M.TIRABOSCHI: “Salari e nuova questione sociale: la via maestra delle relazioni industriali” (Bollettino ADAPT)

 

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Nella eccezionale congiuntura che stiamo vivendo, tra progressiva uscita dalla pandemia e crisi internazionale, assumono valore e ragionevolezza misure straordinarie a tutela del potere d’acquisto dei lavoratori e della tenuta del sistema produttivo. Questo a partire da un intervento sull’extragettito non solo delle società energetiche, ma anche sull’IVA in funzione della sua destinazione alle famiglie, immaginando, per esempio, un paniere di beni di prima necessità sui quali intervenire a favore delle fasce più deboli della popolazione e senza innescare una rincorsa prezzi-salari. Al tempo stesso queste misure tampone hanno senso e risultano sostenibili dentro un quadro più ampio che, in linea con il percorso tracciato con il Piano nazionale di ripresa e resilienza e con il disegno di crescita europeo tracciato nel Next Generation EU, metta in campo le riforme strutturali che servono al nostro Paese, a garanzia della sostenibilità ed equità intergenerazionale. Parlando di salari, la via maestra resta quella della contrattazione collettiva, dentro, però, un percorso di reale riforma degli assetti contrattuali e delle dinamiche retributive coerente con le recenti nuove trasformazioni del lavoro. In questo contesto si giustificano anche le misure di incentivazione della contrattazione di produttività e del welfare aziendale, che tuttavia possono e debbono essere rivisitate in termini di maggiore effettività.

Questi potrebbero essere i contenuti di un innovativo “patto sociale” come bene pubblico europeo.