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Il mio intervento a Napoli all’evento di Forza Italia “L’Italia del futuro – La forza che unisce”

 

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RIVEDI IL MIO INTERVENTO

 

 

BRUNETTA: IL PNRR È UN CONTRATTO, SOLDI CHE NASCONO DALLA GENEROSITÀ EUROPEA IN CAMBIO DI RIFORME”

“Sono convinto che il 90-95% degli italiani non sappia cosa sia il Pnrr. Il Pnrr è un contratto, come un contratto di fornitura: io, Europa, ti do dei soldi, una parte regalata, una parte in prestito a tassi convenienti; tu, Paese, fai le riforme, secondo il cronoprogramma concordato. Da dove vengono questi soldi? Dalla generosità dei Paesi europei. Il Pnrr nasce dalla pandemia e dalla crisi economica prodotta dalla pandemia. L’Europa collassa, il nostro Pil crolla del 9%. Cose mai viste, se non in tempi di guerra. Quindi l’Europa fa una cosa che non avrebbe mai voluto fare, soprattutto l’Europa del Nord, l’Europa delle formiche che ci considera cicale, quelli del Sud, quelli del club Med, quelli del “sole pizza e amore, tuppete-ta”. Mai, prima della pandemia, l’Europa avrebbe deciso di indebitarsi tutta insieme per dare soldi alle formiche e anche alle cicale.  Cosa avete fatto voi di buono – si chiedevano tedeschi e olandesi – per meritarvi la nostra solidarietà? Vi ricordate i compiti a casa, il ‘sangue, sudore e lacrime’ durante la prima crisi, quella del 2008-2011. La pandemia e la crisi economica che ne è seguita ha cambiato completamente il quadro e ci siamo indebitati, come Unione europea, per 750 miliardi, costringendo però tutti i Paesi a costruire dei piani di ripresa molto precisi”.

 

BRUNETTA: “ORA UN NEXT GENERATION EU DA 2MILA MILIARDI PER RICOSTRUIRE L’EUROPA”

“Ogni Paese ha dovuto fare il suo Pnrr. Dopo il primo tentativo fatto dal Governo Conte 2, che non è riuscito a chiudere, con il Governo Draghi ci siamo riusciti in pochi mesi, lavorando di giorno e di notte. Il Parlamento ha approvato il Piano e l’Europa lo ha riconosciuto tra i migliori d’Europa, valutandolo con 10 “A” e una “B”. Adesso siamo nella fase di attuazione. Sangue, sudore e lacrime, però voluti da noi, anche dal Parlamento, e incassando 191,5 miliardi di fondi europei, più altri 30 miliardi di fondi aggiuntivi nazionali.  Tutto questo sta diventando un enorme catalizzatore di cambiamento. È perfetto? Assolutamente no. Mancano tante cose? Assolutamente sì. Il Pnrr non è strutturale nel tempo. I Paesi del Nord già mettevano in guardia: ‘Attenzione, cicale, è una tantum’. Invece alla pandemia si è aggiunta la guerra. E allora si sta ragionando per realizzare un Next Generation 2, andando ancora una volta sul mercato per raccogliere non 750 miliardi di euro, ma 2mila miliardi con cui procedere alla ricostruzione dell’Europa. Dobbiamo ricostruire l’Ucraina con una sorta di piano Marshall, ma dobbiamo anche ricostruire un’Europa solidale nei confronti del Mediterraneo e dell’Africa, un’Europa della sicurezza geopolitica e dell’esercito comune, un’Europa delle tecnologie e dell’energia. Abbiamo visto l’Europa forte, solidale e reattiva dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma adesso, col senno di poi, pensiamo a come ci siamo legati mani e piedi al gas russo, a un solo fornitore che ci può strangolare quando vuole. Lo abbiamo fatto scientemente, consapevolmente, banalmente, come Cetto La Qualunque. Ecco cosa vuol dire ricostruire l’Europa. Se ne sta discutendo. Macron, Draghi, lo stiamo dibattendo tutti, il Parlamento europeo. Ricostruire l’Europa vuol dire, probabilmente, le due velocità: un nucleo centrale forte e poi cerchi concentrici per l’allargamento. Un nuovo modello”.

 

BRUNETTA: “FAR SALTARE IL GOVERNO SIGNIFICA FAR SALTARE IL PNRR E LA NOSTRA CREDIBILITÀ”

“Il Pnrr è un contratto, e i contratti si rispettano, si onorano, perché gran parte di questo momento si basa sulla credibilità, sulla reputazione, sulla faccia. Non si possono chiedere rinvii: l’unica cosa che si può e si deve fare, questo sì, è aggiornarlo in base all’aumento dei prezzi delle materie prime per gli investimenti e gli appalti. Questa è la volta buona. Quando sento rumori di crisi di governo, di elezioni anticipate, che sono la normalità di una democrazia in tempi normali, in un momento come questo in cui dobbiamo incardinare il Pnrr e dobbiamo raggiungere gli obiettivi per ottenere 75 miliardi nella prima fase, far saltare il Governo significa far saltare la nostra credibilità, la nostra faccia. Significa ritornare l’Italietta di una volta, l’Italietta di sempre.

Io vengo dalla strada. La scuola della strada è anche il buon senso. A volte si perde e a volte si vince, però la cosa più importante è far vincere il Paese. Una delle prime cose che ho imparato da Berlusconi l’avevo imparata in parallelo, In maniera un po’ più ideologica, da Giacomo Brodolini. Brodolini diceva: da una parte sola, dalla parte dei lavoratori. Berlusconi, un po’ di anni dopo, diceva: dalla parte della gente. Quando hai dei dubbi, dalla parte della gente”.