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Il mio intervento a “SkyTg24 Live In” (Venezia, Ca’ Vendramin Calergi)

 

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Brunetta: “Il Governo ha enorme credibilità, raggiunto 100% obiettivi Pnrr”

“Il Governo sta bene. Ha un’enorme credibilità in Europa e nel mondo. L’Italia sta cambiando pelle. Non è più l’Italietta. Sull’Ucraina la nostra posizione è ferma e precisa: dalla parte della democrazia e della libertà. Non c’è pace se non c’è libertà e democrazia. Per questo il Governo Draghi sta tenendo la barra dritta. Stiamo raggiungendo tutti gli obiettivi del Pnrr, anzi, li abbiamo già raggiunti. Al 100%. Sono obiettivi difficili: riforme, cambiamenti delle regole, investimenti,  mutazioni fondamentali, come quella green e quella digitale. Sono rivoluzioni epocali che stanno cambiando la nostra vita. Tutto il Governo sta realizzando una rivoluzione. In Italia non sono mai state fatte tante riforme come in questo periodo. Perché il Pnrr è un contratto: l’Europa ci dà i soldi se facciamo le riforme”.

 
Brunetta: “Nessuna recessione. Probabile che anche secondo trimestre avrà segno più”

“Non vedo rischi di recessione tecnica. Il primo trimestre 2022 ha il segno più e, molto probabilmente, anche il secondo trimestre avrà il segno più. L’ottimismo e la fiducia sono fondamentali”.

 

Brunetta: “Aumentare produttività e salari in maniera strutturale”

“Se depuriamo l’inflazione dall’aumento dei prezzi energetici arriviamo a un tasso tra il 2 e il 3%, perfettamente sostenibile. L’inflazione è come la temperatura corporea: non bisogna averla troppo alta né troppo bassa. Quella giusta per noi è intorno al 2-2,5%. Per contrastare l’effetto dell’inflazione sul potere d’acquisto, io sono per quanto ha scritto Luigi Sbarra: serve un patto sociale. Tassare le rendite finanziarie sarebbe una soluzione semplicistica e innescherebbe conflitti distributivi di cui non abbiamo certamente bisogno.

Mi onoro di aver contribuito, nel 1984, a bloccare la spirale prezzi-salari prodotta dalla scala mobile. Quella spirale anche oggi sarebbe il male più grande. Non deve succedere. Non deve neanche verificarsi una redistribuzione del reddito manichea. Abbiamo bisogno di più crescita, perché per vent’anni siamo cresciuti troppo poco. Dobbiamo aumentare la produttività e i salari in maniera strutturale.

Nell’immediato io interverrei su una riduzione dell’Iva a favore dei prodotti di prima necessità e di largo consumo. Nel lungo periodo, invece, punterei ad aumentare produttività e crescita. Facciamo, dunque, un patto non per la moderazione salariale, che non mi è mai piaciuta. Io voglio salari legati alla produttività. Come si fa? Investimenti in capitale umano e in formazione, valorizzando il merito”.

 

Brunetta: “Voglio tanti giovani nella Pubblica amministrazione”

“Capitale umano, formazione, merito. È ciò che ho fatto nella Pubblica amministrazione. Innanzitutto ho sbloccato i concorsi. L’anno scorso, in sei mesi, sono entrati 45mila nuovi dipendenti. Prima ci volevano fino a 4 anni per celebrare un concorso, dal bando alla pubblicazione delle graduatorie. Adesso bastano 100 giorni. Abbiamo aperto un portale per favorire l’accesso: inPa. È come LinkedIn. Andate lì e troverete il futuro.

Io voglio tanti giovani nella Pa. Ho ripristinato il turnover, che era bloccato da 20 anni. Si voleva risparmiare sul capitale umano pubblico. Ma, durante la pandemia, sono stati i ‘volti della Repubblica’ – i medici, gli infermieri, le forze dell’ordine, i bravi burocrati – a garantire la tenuta dei servizi e della comunità. Gli italiani se ne sono accorti: secondo una recente rilevazione dell’Istat, oltre l’80% è stato soddisfatto dei servizi della Pa.

A voi giovani dico: registratevi su inPA, fate i concorsi. Un Paese efficiente ha bisogno di una Pa efficiente e gentile. Non è impossibile: la abbiamo vista all’opera con la campagna vaccinale del Generale Figliuolo”.

 

Brunetta: “Smart working, la penso come il Nobel Phelps: perché ci sia creatività occorre esserci”

“Elon Musk è un visionario, ma io sullo smart working preferisco citare quel che ha appena affermato in un’intervista il Premio Nobel per l’economia, Edmund Phelps. Ha detto che nel lavoro, perché ci sia creatività e innovazione, occorre esserci, parlarsi, in presenza. I luoghi di lavoro devono essere ancora momenti di creatività e di scambio”.