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FORZA ITALIA: SALARIO MINIMO NON RISOLVE QUESTIONE SALARIALE, ECCO NOSTRE PROPOSTE

 

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“La proposta di salario minimo non riguarda e non affronta la questione salariale italiana, strutturale e legata alla bassa produttività e all’alta pressione fiscale, né va confusa con le necessarie misure per contrastare l’emergenza della riduzione del potere d’acquisto per effetto dell’inflazione in risalita.

Il salario minimo è una misura che riguarda i cosiddetti “working poors”, chi lavora sottopagato o con contratti “pirata”: è un problema sociale rilevante che intendiamo risolvere con fermezza, come suggerisce la direttiva europea sulla quale si è raggiunto l’accordo, che consente di valorizzare e sostenere il ruolo trainante del contrattazione collettiva e delle buone relazioni industriali.

A fronte di mistificazioni interessate, occorre chiarire che la direttiva europea non impone ai Paesi, compresa dunque l’Italia, di adottare un salario minimo per legge, ma invita a potenziare la contrattazione collettiva, su cui il nostro Paese è all’avanguardia. Il salario minimo per legge lascerebbe scoperti i più fragili, i lavoratori poveri, perché si applica solo al lavoro dipendente. Precari, stagisti, false partite Iva e falsi autonomi, come rider, camerieri e commessi pagati in parte in nero, resterebbero esclusi. Non solo: fissare un salario orario a 7 o a 9 euro significherebbe stabilire una soglia inferiore a quella di molti contratti collettivi. A quel punto, molte imprese potrebbero decidere di lasciare il sistema di rappresentanza e i Ccnl, applicando soltanto la tariffa oraria. Un danno enorme per gli sforzi di incrementare la produttività attraverso gli accordi collettivi.

La questione salariale italiana, ossia il problema strutturale dei bassi salari, si risolve, invece, con la crescita, aumentando la produttività e abbassando le tasse sul lavoro (cuneo fiscale) con un intervento corposo, come chiediamo da tempo.

Quanto al tema emergenziale, ancora diverso, del potere d’acquisto eroso dall’inflazione, il governo è già intervenuto, anche utilizzando gli extraprofitti delle società energetiche, per tutelare famiglie e imprese dall’aumento delle bollette e del carburante, e deve continuare a farlo, anche ricorrendo all’extragettito Iva derivante dall’aumento generalizzato dei prezzi per ridurre le aliquote su un paniere di prodotti di largo consumo per le famiglie.

La piena attuazione della riforma del reddito di cittadinanza prevista dalla legge di bilancio, infine, consentirebbe risparmi di 4 miliardi di euro sugli oltre 10 stanziati, che potrebbero essere destinati all’abbattimento del cuneo fiscale e alle politiche attive del lavoro”.

Così una nota di Forza Italia al termine di una riunione sul tema ‘salario minimo’ convocata dal coordinatore nazionale Antonio Tajani al quale hanno partecipato tra gli altri il ministro Renato Brunetta, i capigruppo di Senato e Camera Annamaria Bernini e Paolo Barelli, altri rappresentanti del governo e i più importanti dirigenti azzurri.