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Il mio intervento al Festival del Lavoro 2022 – “LA SOLIDITÀ DEI NUMERI CONTRO LE INTERPRETAZIONI CATASTROFISTE DELLA CONGIUNTURA ECONOMICA”

 

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Sintesi, per punti, del mio intervento al Festival del Lavoro 2022

 

  • Pil: il Pil del primo trimestre (+0,1%) si è rivelato superiore alle attese degli analisti. In base alle prime stime, abbiamo, inoltre, una “ragionevole” certezza che nel secondo trimestre la crescita sarà compresa in una forchetta dello +0,3-0,5%. Proiettando i dati sulla crescita di fine anno, le previsioni più aggiornate vedono un Pil tra il 3-3,2%, con un terzo e un quarto trimestre prudentemente stimati attorno al +0,2-0,4% (crescita acquisita dal 2021 pari al +2,6%).
  • Produzione industriale: ad aprile 2022 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell’1,6% rispetto a marzo. Nella media del periodo febbraio-aprile il livello della produzione aumenta del 2,0% rispetto ai tre mesi precedenti.
  • Indicatori PMI: tradizionale indicatore anticipatore. Tutti e tre in territorio positivo, sopra il 50, prevedono, quindi, una crescita positiva nei trimestri successivi.

Indice PMI servizi         53.70

Indice PMI Industriale   51.90

Indice Pmi Composite   52.40

  • Occupazione: dopo due mesi di forte crescita, ad aprile 2022, il numero di occupati mostra una lieve flessione, restando comunque superiore a 23 milioni. Nel confronto annuale con aprile 2021, la crescita del numero di occupati è pari a 670mila unità. Il tasso di occupazione rimane al 59,9%, il valore record registrato a marzo 2022, e quello di disoccupazione si attesta all’8,4%; il tasso di inattività, che sale al 34,6%, resta sui livelli prepandemici.
  • Turismo: le presenze dei turisti nei nostri alberghi nel periodo gennaio-maggio 2022 non sono ancora ritornate ai livelli pre – pandemia (calo del 3,1% per gli italiani e del 6,8% per gli stranieri rispetto al 2019). Fa ben sperare, tuttavia, il risultato del mese di maggio un solido +33,4%, risultato del +13,5% delle presenze italiane e del +45,8% di quelle straniere. Non solo le presenze sono in ripresa, ma anche le spese dei turisti. Secondo Nexi, dall’analisi della PayTech emerge che a maggio sono cresciuti complessivamente del 13,7% sullo stesso mese del 2019, nello specifico del +25,6% per gli italiani e del +9% per gli stranieri.

Questi dati sono una risposta ai catastrofisti. Non c’è affatto recessione: la produzione industriale va, le esportazioni crescono, il turismo è in vigorosa ripresa. Nonostante la guerra, il Paese tiene, la nostra economia tiene. E tiene grazie alle famiglie, alle imprese, ai professionisti, al nostro Governo che sta facendo le riforme. Malgrado gli impatti dei rincari energetici e dei beni alimentari, rincari dovuti allo scoppio della guerra in Ucraina, la nostra economia si mostra resiliente. Con buona pace dei pessimisti nostrani.