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Elezioni: Brunetta, “Dieci anni fa il ‘whatever it takes’ di Draghi salvò l’euro, oggi l’Europa va salvata dai sovranisti opportunisti”

 

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“Nessuno si salva da solo. Dieci anni fa a Londra Mario Draghi, allora presidente della Bce, pronunciò le tre parole che cambiarono la storia dell’euro e dell’Europa. Whatever it takes.

Davanti al rischio concreto di un crollo della moneta unica e di una speculazione che scommetteva sul suo naufragio, Draghi decise di rompere gli indugi e di promettere, con perfetto tempismo, che Francoforte avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per salvare l’euro, sull’esempio di quattro anni prima della Federal Reserve e del Tesoro degli Stati Uniti. La garanzia di un pronto intervento della Bce (con implicita minaccia) ebbe un effetto deterrenza sui mercati finanziari e, da lì in poi, grazie alle politiche di Quantitative Easing, ossia di acquisto straordinario di titoli di Stato sul mercato secondario, gli spread dei PIGS – i Paesi dell’Unione europea, in particolare Portogallo, Italia, Grecia e Spagna, accomunati da situazioni finanziarie non virtuose e deficitarie – cominciarono a ridursi. Fu allora che le istituzioni europee iniziarono a interrogarsi sull’opportunità di introdurre nuove regole bancarie e di bilancio per evitare un’altra futura Grande Recessione in Europa.

Whatever it takes. È stata anche la lezione politica del Mario Draghi premier italiano dal 2021: attivare tutte le migliori energie per mettere in sicurezza il Paese dal punto di vista sanitario, economico e sociale; compiere ogni sforzo per riconquistare all’Italia credibilità, affidabilità e reputazione. Questa è stata la missione del Governo e questa è l’eredità che lascia, il campo magnetico che le forze politiche che hanno a cuore questo Paese non possono permettersi di abbandonare. Bisogna continuare su questa strada, difendendo la politica della speranza, della responsabilità e della fiducia dai sovranisti opportunisti e dall’egoismo della solitudine. Il salto di maturità che l’unità nazionale aveva reso possibile fino alla scorsa settimana era stata la capacità di andare oltre le miopie, oltre gli ideologismi, oltre le manovre elettorali di piccolo cabotaggio. Qualcuno ha colpevolmente scelto di tornare indietro, dimenticando che non c’è crescita e non c’è sviluppo senza l’Europa. Che il futuro dell’ordine democratico globale è sulle nostre spalle. Che nessuno si salva da solo”.

Così Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione.