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La mia Lectio durante l’incontro all’Università di Padova “La Pubblica Amministrazione riformata”

 

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Renato Brunetta, giovedì 13 aprile 2023 alle ore 17.30, è stato il secondo ospite del nuovo ciclo di incontri Segnavie – Lo Stato e Noi promosso dalla Fondazione Cariparo in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Padova.

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A come Accesso, B come Buona amministrazione, C come Capitale umano. Nelle linee programmatiche, illustrate in Parlamento il 9 marzo 2021, in qualità di ministro per la Pubblica amministrazione, avevo anticipato il nuovo “alfabeto” alla base della riforma contenuta nel Pnrr. Un ABC, funzionale alla realizzazione della D di Digitalizzazione, articolato in 11 milestone e 5 target per un ammontare complessivo di risorse pari a 1.268.900.000 euro. La scommessa, duplice, era chiara sin dall’inizio: cambiare la PA non attraverso un’unica grande riforma di difficile attuazione, bensì procedendo per cambiamenti dirompenti, attraverso un mix di interventi normativi e di indirizzo, organizzativi e contrattuali, e una vera politica di accompagnamento; affiancare alle leggi e alle tecnologie l’investimento sulle persone e sulle competenze, poste al centro della transizione amministrativa, premessa indispensabile per le transizioni digitale ed ecologica.

 

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Come ha dichiarato lo scorso 7 dicembre la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in occasione del 120° anniversario dell’Università Bocconi, “Oltre a realizzare investimenti senza precedenti, NextGenerationEU ha anche promosso alcune riforme fondamentali che gli italiani attendevano da decenni, tra cui quella della pubblica amministrazione. Ma anche riforme volte a ridurre i ritardi di pagamento e la burocrazia per le piccole imprese o ad accelerare le procedure nel campo delle energie rinnovabili”.

 

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L’obiettivo che mi ero prefissato era di arrivare al 2026 con una PA dotata delle giuste competenze, digitalizzata, dotata di piani formativi per accompagnare i dipendenti pubblici durante l’intero ciclo di vita professionale, basata sul merito, organizzata secondo procedure trasparenti e tracciabili, attenta ai bisogni degli utenti, capace di aumentare il livello di soddisfazione di cittadini e imprese. In breve, per citare Albert Hirschman (1970), una Pubblica amministrazione in cui “voice”, “exit” e “loyalty” funzionino davvero come regolatori segnaletici sostitutivi, nel settore pubblico, del sistema dei prezzi o della trasparenza e dell’efficienza del mercato del lavoro privato.

 

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