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SALARIO MINIMO, LA MIA INTERVISTA A ‘ZAPPING’ – RAI RADIO 1

 

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RIASCOLTA L’INTERVISTA

 

SALARIO MINIMO, BRUNETTA: IL CNEL NON RAPPRESENTA GLI INTERESSI DEL CONSENSO POLITICO, È QUESTO CHE FA PAURA?

“Mi fa sorridere chi parla di fallimento del CNEL. È un fallimento una votazione che si è chiusa con l’80% dei voti a favore e il 20% di contrari? Suvvia. Il documento sul salario minimo, che ho consegnato ieri al presidente Meloni, è passato dunque a larghissima maggioranza. Non c’è stata unanimità, poco male. Ampia parte dei corpi intermedi e degli esperti che costituiscono l’Assemblea del CNEL ha detto sì al testo, cioè ha detto sì alla contrattazione e no a una legge. Tutti siamo a favore del salario minimo, solo che qualcuno lo vuole attraverso la contrattazione e qualcuno attraverso una norma calata dall’alto, come una grida manzoniana. Dobbiamo stupirci che il CNEL si sia espresso a favore della contrattazione? Certo che no. È una scelta pienamente inserita nel solco della tradizione del CNEL, che si è sempre espresso in tal senso. Dobbiamo invece chiederci chi ha paura del CNEL, di questo organismo costituzionale, i cui membri sono nominati dalle parti sociali e dalle più alte istituzioni del Paese. Il CNEL non rappresenta gli interessi del consenso politico, bensì gli interessi dei corpi intermedi della società. È forse questo che fa paura?”.

 

SALARIO MINIMO, BRUNETTA: INTERVENTI CASSAZIONE GRANDE PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA ECONOMICA

“I recenti interventi della Cassazione sul salario minimo riguardano vertenze individuali. E questo è un primo aspetto da considerare. Non riguardano, cioè, i contratti ma il caso specifico di questo o quel lavoratore. Nei contratti i salari minimi ci sono, ma alla magistratura non interessa il contratto, va oltre il contratto e decide se il salario è giusto o meno rispetto a quanto prevede la Costituzione. Attenzione però. La magistratura interverrebbe anche se ci fosse una legge sul salario minimo, perché ritiene sempre che spetti a lei decidere, non alle parti sociali che fanno i contratti né al Parlamento che fa le norme. Ecco, io credo che tutto ciò rappresenti un grande pericolo per la democrazia economica. La magistratura faccia la magistratura e non invada il campo dei corpi intermedi e del Parlamento”.

 

BRUNETTA: INIZIATIVA SUL SALARIO MINIMO PER LEGGE È DEMAGOGICA E POPULISTA

“La campagna sul salario minimo per legge è un’iniziativa demagogica e populista, che nasce da motivazioni di natura strettamente politica. Nel nostro Paese quasi il 100% dei lavoratori è coperto da un contratto e la gran parte di essi è superiore a quanto previsto dalla Direttiva dell’Unione europea in materia. Attenzione, l’Unione europea chiede solo ai paesi che sono sotto l’80% di copertura contrattuale di intervenire con una norma, mentre quei Paesi che sono sopra come l’Italia non hanno obblighi, dal momento che la contrattazione funziona. Tutto bene, dunque. Certamente no. Perché ci sono settori deboli e delle aree in cui intervenire, dal lavoro domestico ai servizi, dal lavoro di cura ai subappalti. Ma non è con una cifra fissata per legge che si risolve il problema della fragilità in cui si trovano alcune fasce di lavoratori. Anzi, una norma calata dall’alto potrebbe aggravare la situazione precipitandoli nel sommerso e nel lavoro nero”.