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FORZA ITALIA. Per tornare al futuro con Berlusconi, facciamoci gli auguri dei vent’anni

 

Forza Italia

 

Mancano cinque giorni ad una data davvero speciale e unica, da celebrare, una data che ha ridato speranza e futuro all’Italia e agli italiani: la discesa in campo di Silvio Berlusconi.

 

Il 26 gennaio 1994 la lucida e lungimirante follia di un imprenditore che fino a quel giorno aveva dato miglialia di posti di lavoro, aveva creato dal nulla tre reti televisive, aveva costituito una grande società finanziaria e una impresa edile, aveva portato a vincere, anche nel mondo, il Milan, diede vita a un movimento politico, Forza Italia, che cambiò non solo la politica del nostro Paese ma il Paese stesso.

 

Il nostro leader restituì “la ragionevole speranza” di credere in un futuro migliore ad un’Italia provata da Tangentopoli. Con la sua vittoria alle elezioni  fu archiviata la Prima Repubblica, quella del pentapartito e del consociativismo coi comunisti.

 

Berlusconi non rappresentò solo la novità politica, ma la novità nel fare politica, la novità di cui l’Italia ha ancora bisogno oggi, dopo vent’anni: la decisione di riprendere le mosse dall’intuizione originaria di Silvio Berlusconi è una scelta politica ed esistenziale. E’ un dovere morale per chi non vuole rassegnarsi ad una tattica difensiva, magari con violente esibizioni, ma alla fine decadente.

 

Dinanzi ad un bisogno fortissimo di futuro positivo per sé e i propri figli che sale dalla gente, oggi come allora, la ripresa di “Forza Italia” rappresenta la ripresa del “sogno ad occhi aperti”,  afferra il filo della “ragionevole speranza” che fu proposta agli inizi del 1994 ai cittadini italiani.

 

I suoi connotati erano e sono il primato della persona e della libertà d’iniziativa economica, vissuta come valore spirituale per il bene che questa libertà comporta  per la famiglia, la società, il mondo.

 

Quel nocciolo incandescente di sentimento, ragione, valori si trasformò con rapidità sorprendente in un programma liberale e insieme solidale i cui capisaldi  – nelle mutate condizioni storiche –  sono attualissimi. La Carta dei valori che fu sottoscitta quel 26 gennaio è attualissima: deve essere il faro che illumina e non vacilla mai anche oggi tutti noi.

 

Radici, speranze, orizzonti, passione per la libertà, assoluta convinzione, grande fermezza, ragionevole speranza, esperienza consolidata, testa sulle spalle, un Paese pulito, ragionevole, moderno che unisce tutte le forze democratiche, a partire dal mondo cattolico.

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“Noi crediamo nell’individuo, nella famiglia, nell’impresa, nella competizione, nello sviluppo, nell’efficienza, nel mercato libero e nella solidarietà, figlia della giustizia e della libertà, per realizzare insieme un grande sogno: quello di un’Italia più giusta, più generosa verso chi ha bisogno, più prospera e serena, più moderna ed efficiente protagonista in Europa e nel mondo.

 

Vi dico che possiamo, dobbiamo costruire insieme per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano.” Così parlava il Presidente Berlusconi nel ’94: un impegno che vale anche oggi. Per il bene dell’Italia e degli italiani.

 

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA: “IL MATTINALE – 21 gennaio 2014”