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LEGGE ELETTORALE. Nostra intervista semiseria a un Capo di Stato italiano anonimo dopo un’intervista anonima ad un giudice anonimo della Corte Costituzionale. È Repubblica, bambola

 

La Repubblica

Fantastico. Una cosa mai vista su “Repubblica” di oggi.  Un Anonimo intervista un Anonimo per imporre agli italiani una legge elettorale perfetta e costituzionale, garantita a prescindere, perché poi sarà giudicata dall’Anonimo intervistato dall’Anonimo. Chiamiamo questa legge elettorale “Anonimum” o anche “Fedifragum”, oppure “Mascherinam”.

 

Notiamo che “Repubblica” è l’organo supremo del renzismo, che pretende di tenere il neosegretario per la collottola, come Buttafuoco con Pinocchio. Si ribellerà? Ci contiamo.

 

Ecco citazioni adeguate per comprendere la portata favolosa dell’accaduto.

Titolo: “Alla Consulta già affiorano i dubbi. ‘Mai dato l’ok alle liste bloccate’”. Sommario: “È alto il rischio che la nuova legge possa finire di nuovo davanti alla Corte. Perplessità anche sulla soglia per il premio”.

 

Svolgimento. Una riflessione che pesa. Ovviamente se a farla è un giudice della Consulta. E soprattutto se la sua opinione è condivisa da molti suoi colleghi. Praticamente da tutti quelli, un’ampia maggioranza della Corte, che il 4 gennaio hanno confermato la bocciatura del Porcellum”.

Traduzione:  chi parla è accreditato da “Repubblica” come  il portavoce della Corte Costituzionale. Lo fa per ragioni di decoro: per evitare l’intervista di gruppo, come a Samarkanda dei tempi d’oro di Santoro, se ne presenta uno solo. Probabilmente incappucciato. O forse non bastavano i cappucci.

 

Ecco i virgolettati e le leste domande da vera lenza.

 

«Non sarei troppo sicuro nel ritenere che c’è un nostro pieno via libera a una legge elettorale in cui non sia prevista almeno una preferenza».

Domanda: E allora quel riferimento alle liste corte, alla spagnola, quindi con candidati riconoscibili? «Quello era un esempio per dimostrare quanto grande fosse lo svarione contenuto nel Porcellum, con le sue liste lunghe e bloccate».

 

Ancora: «La Corte ha aperto una porta importante per porre subito la questione di costituzionalità. Se il ricorrente Bozzi è dovuto arrivare in Cassazione per veder recepita la sua istanza, adesso la faccenda è cambiata. Un nuovo ricorso potrebbe arrivare sui nostri tavoli anche subito». Come andrebbe a finire? «La Corte, sta scritto nelle carte, non ha sdoganato un sistema senza preferenza».

 

Tutto questo produce in un istante la riforma della giustizia. Le sentenze à la carte. Finalmente veloci, anzi preventive, alla Bush. Prima ancora che accadano i fatti. Altro che anni. Mezz’oretta e via. Questo è un metodo nuovo, senz’altro giuridicamente perfetto. O c’è qualcosa che non va? Magari non è stata rispettata la legge, o addirittura c’è di mezzo un tradimento del ruolo della Corte? O di chi se l’è inventata?

 

Noi abbiamo intervistato virtualmente, con lo stesso metodo “Repubblica”, un Capo dello Stato attualmente in carica, italiano, anonimo, che parla a nome di se stesso, ma di cui mai riveleremo l’identità.

 

Che ne pensa di questa simpatica uscita del Giudice Anonimo: “E’ vergognoso che un giudice anonimo violi con minacce e pretenda di condizionare il Parlamento, appoggiando in questo momento una precisa parte politica contro l’altra. La formazione delle leggi che dev’essere un processo assolutamente libero. Questo esponente incappucciato della Consulta viola anche le prerogative del Capo dello Stato, suggerendogli di rimandare alle Camere per manifesta incostituzionalità l’Italicum così come si sta configurando, con soglia di sbarramento al 35 per cento e piccoli collegi plurinominali senza preferenze”.

 

Come pensa di procedere? “Intanto chiederò una formale smentita da parte della Corte Costituzionale. E spero che la Procura di Roma apra un’inchiesta per attentato alle istituzioni repubblicane”.

 

Contro ignoti, anzi contro Anonimi…

“Questa è ‘Repubblica’, bambola, e noi non possiamo farci niente. E mi raccomando non dica il mio nome”.

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA: “IL MATTINALE – 23 gennaio 2014”