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Maltese in soccorso dei comici di sinistra e dei loro contratti milionari

 

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Curzio Maltese è la musa ma anche il musetto della sinistra. Ride e piange con lei. La sua penna fa le smorfie di gioia e di dolore con una retorica che è quella del Mario Appelius dei tempi nuovi.

 

Maltese rispetto al maestro è un po’ più fascista nelle aggettivazioni e nei paragoni, ma migliorerà. Nella sua vita la sinistra, e Maltese con lei, dai politici ai comici. Maltese scrisse cose epiche dei primi. Nel marzo del 2002 definì il segretario della Cgil, attingendo ai neoplatonici, ma forse anche ai testi orfici, come “L’Unico”, capace di “miracoli”. Sparito Cofferati, Curzio restò vedovo finché nel giugno del 2006 accolse l’avvento di Walter alla segreteria del Pd paragonandolo a Giulio Cesare: : “Il dado è tratto, ha varcato il suo Rubicone.

 

Mike Bongiorno mi disse: toccherà a Walter Veltroni. Se questo è il destino Veltroni ha cominciato bene la corsa”. Uno che capisce tutto.

 

Oramai Maltese, persi per strada i suoi miti politici, rincorre i comici, cerca di incoronarli come eroi della rinascita italiana. Non Grillo, quello danneggia la sinistra, ha guadagnato un sacco di soldi, ma poi non è stato riconoscente alla Rai che glieli ha forniti. Invece Fabio Fazio, Roberto Benigni e Maurizio Crozza sono per lui una specie di Trinità mitologica.

 

Così egli sostiene che è una vergogna che Brunetta abbia chiesto loro quanto guadagnano. Non si fa. Non sono cose che fanno ridere. Poi loro si offendono, i funzionari si vergognano, e la sinistra come fa a farsi propaganda a spese di tutti i cittadini, gratis, anzi pagando i propri eroi?

 

Forza Maltese, tirati su. A proposito, perché metti in cattiva luce Rocco Siffredi? Problemi?

 

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Fonte: www.dagospia.com