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De Girolamo lascia il governo. Ma la sua visione dell’esecutivo è differente da quella di FI

 

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Nunzia De Girolamo si è dimessa da ministro dell’Agricoltura dopo che il suo nome era finito su tutte le pagine dei giornali a causa dei presunti scandali nella sanità beneventana. L’esponente di Ncd ha subito precisato che il gesto è stato dettato da ragioni politiche, legate soprattutto alla mancata difesa della sua persona da parte del Presidente del Consiglio Enrico Letta e del suo vice Angelino Alfano. Non stiamo qui a sindacare le reali motivazioni che si celano dietro tale atto; ma è chiaro che da ieri sera il governo risulta indebolito (a sottolinearlo è stato proprio lo stesso Alfano).

 

La componente ministeriale di Ncd, numericamente sovradimensionata rispetto alla pattuglia parlamentare del partito di Alfano, ne esce con le ossa rotte ed è chiaro che molti equilibri dovranno essere rivisti, non fosse altro perché – a quanto pare – Letta sarebbe intenzionato a chiedere un rimpasto di governo. Si ipotizza ora un ritorno della stessa De Girolamo in Forza Italia, vista anche la fiducia che il Presidente Berlusconi ha sempre riposto nei suoi confronti. Il punto però non è se riaccogliere o meno l’ex ministro a braccia aperte, queste sono valutazioni che spetteranno a chi di dovere. Ma certamente di un fatto bisogna tener conto: Nunzia De Girolamo è stata eletta nel 2013 sotto la bandiera del Popolo della Libertà, grazie al voto di milioni di cittadini italiani. Cambiare partito, transitare da un movimento all’altro è più che legittimo, ma poi occorre assumersi il coraggio delle proprie scelte.

 

Ecco, non crediamo che l’ex ministro delle Politiche Agricole possa, dall’oggi al domani, rinunciare a quanto fatto in questi mesi sia nel governo che in Ncd. Come ha giustamente sottolineato Mariastella Gelmini, la sua visione dell’esecutivo Letta è totalmente differente da quella presente in Forza Italia. Sarebbe invece opportuno che la stessa De Girolamo non snaturasse il gesto delle sue dimissioni: continui pure a fare politica, rispettando però quei milioni di elettori che la elessero quando era nel Polo della Libertà.

 

TW @AngieStramazzi