Socialize

Insulti alle deputate Pd, la finta morale della sinistra (e della stampa amica)

 

se non ora quando

 

 

 

In una democrazia degna di questo nome l’insulto non dovrebbe esistere. Lo diciamo con cognizione di causa, rifuggendo da qualsiasi tentazione moralistica: non fa per noi, è roba che lasciamo volentieri ad altri. Esprimiamo solidarietà alle deputate del Partito democratico che hanno ricevuto, con assenza di galanteria, epiteti che non stiamo qui a trascrivere da parte di un “collega” del Movimento 5 stelle.

 

Proviamo però a ribaltare il problema, e a chiederci cosa sarebbe accaduto se le vittime degli insulti sessisti del grillino scavezzacollo fossero state le esponenti di Forza Italia. In quanti si sarebbero indignati? La signora Gruber di certo non avrebbe ospitato nessuna di loro nel suo salotto televisivo, come invece ha fatto ieri sera con Alessandra Moretti. Non sindachiamo la sua scaletta, né le scelte dei suoi ospiti, ma siamo pronti a giurare che nessuna deputata azzurra avrebbe potuto sedere sulle sue seggiole girevoli.

 

Pazienza, siamo abituati alla strategia dei “due pesi due misure”, fa parte del nostro essere in politica e ci conviviamo da anni, per la precisione venti e qualche giorno. Ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto le indignate femministe del movimento “Se non ora quando?”, che scendevano in piazza quando al governo c’era un leader di nome Silvio Berlusconi. Ricordiamo ancora le loro proteste, le loro battaglie in difesa della dignità delle donne, dignità continuamente vilipesa – sempre a detta delle veterane sessantottine (e non) – da chi era al potere.

 

Ancora una volta constatiamo la finta morale di una certa sinistra che, in compagnia della stampa amica, manifesta la propria indignazione a fasi alterne. Si scandalizza sì, ma solo se ad essere oggetto di insulti sono le deputate del Pd.

 

 

Angelica Stramazzi

TW @AngieStramazzi