“Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è atteso domani al Parlamento Europeo, dove interverrà sul futuro dell’Unione. Per un discorso nobile e responsabile, che funga da premessa per la pacificazione in Europa e dia una risposta contro ogni populismo, non si può prescindere dal chiedere, anche attraverso una specifica commissione di inchiesta, un’operazione verità sugli accadimenti degli ultimi due anni e mezzo di crisi nell’area euro. Due anni e mezzo in cui le differenze tra paesi del Nord e paesi del Sud si sono accentuate piuttosto che ridursi. Due anni e mezzo in cui l’euro ha dimostrato tutte le sue debolezze. Due anni e mezzo in cui sono cresciuti sdegno e risentimento. Perché l’Europa che abbiamo conosciuto è stata un’Europa di scelte sbagliate, che hanno prodotto danni piuttosto che risolvere i problemi.
Accettare ancora passivamente questa Europa significa alimentare il populismo. Alimentare rancore nei confronti di istituzioni assenti, che hanno ceduto la propria sovranità allo Stato tedesco. A una Germania egoista e opportunista: la principale ‘ispiratrice’, per propri interessi nazionali interni, delle scelte sbagliate.
Presidente Napolitano, domani chieda all’Europa la verità sulla crisi finanziaria che ha investito l’euro e l’eurozona a partire dalla primavera-estate del 2011.
1) Faccia presente all’assemblea del Parlamento europeo i guadagni della Germania degli ultimi dieci anni sull’export, legati alla sottovalutazione strutturale dell’’euro tedesco’ e alla totale assenza di meccanismi redistributivi;
2) Chieda perché all’inizio della crisi Deutsche Bank ha venduto titoli del debito sovrano greco e italiano, dando il via alla speculazione sui mercati finanziari;
3) Faccia presente i guadagni per l’economia tedesca degli anni della crisi dell’euro, legati ai livelli minimi dei rendimenti dei Bund e al conseguente pagamento del servizio del debito a scapito degli altri partner europei;
4) Chieda conto dei comportamenti delle banche tedesche nei confronti della Grecia e dei titoli tossici che hanno in portafoglio;
5) Chieda conto dello stato delle Casse di Risparmio tedesche e il ruolo della finanza pubblica nei loro confronti;
6) Chieda conto dei trucchi della Cassa Depositi e Prestiti tedesca per aggirare le statistiche sul debito pubblico;
7) Chieda perché la Germania non vuole l’unione bancaria;
8) Chieda perché la Germania non vuole gli Eurobond;
9) Chieda perché la Germania blocca il funzionamento del Meccanismo Europeo di Stabilità (cd. ‘Fondo Salva-Stati’);
10) Chieda perché la Bundesbank e la Corte Costituzionale tedesca si oppongono costantemente alle decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea.
Pro veritate: senza alcun timore reverenziale, senza subalternità. Perché il dilagare del populismo europeo altro non è che il risultato delle politiche economiche sbagliate volute da Angela Merkel. Perché non ci può essere Europa senza trasparenza e senza verità”.