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FORZA ITALIA. La casa dei moderati e la vittoria di Re Harald. Benvenuto Casini. Così Berlusconi è il leader vincente

 

Berlusconi

Casini e l’Udc hanno trovato le porte e le finestre della casa dei moderati aperte. Non c’era un uscio a cui bussare, ma solo da annunciarsi dicendo: “Caro Silvio Berlusconi, abbiamo sbagliato credendo nel terzo polo. Ora ci siamo anche noi tra di voi”. La risposta è stata quella che sapete. Nessuna riserva mentale nel sì del leader.

 

C’è chi si meraviglia. Chi – alimentando un legittimo dibattito – è perplesso conoscendo l’arte simpaticamente diabolica di Pierferdinando, che fa, disfà e soprattutto complica le alleanze. Ma la natura dell’essere moderati implica questa apertura di credito e d’animo, che può essere ingenua, ma è la base di ogni sano rapporto che costruisca qualcosa nella società e nel mondo.

 

Vogliamo dirlo: il Presidente Berlusconi è così. In questo è vincente. Perché lo sguardo che ha sulla realtà, anche quando tentino di ammazzarlo, è positivo. Non perché si illuda, ma perché sa che ideali, interessi, storia, qualità umana sono dalla parte dei moderati. In Italia sono sempre stati maggioritari, nonostante la guerra culturale selvaggia condotta per l’egemonia sulle coscienze attraverso il possesso di scuole, università, tivù, giornali.

 

C’è una benedetta alchimia che fa essere il popolo italiano resistente nel suo fondo alle sirene della sinistra. Solo la violenza di quattro recenti colpi di Stato è sembrata capovolgere questa verità esistenziale. C’è però un punto di resistenza che le ideologie armate non riescono a scardinare. Questa unità tra leader e popolo dei moderati. Da vent’anni è così.

 

Max Weber ha distinto carisma politico da carisma religioso. In realtà questo dualismo è piuttosto astratto. Un leader politico apre orizzonti di prosperità civile, ma che pescano anche in un’idea della vita. Lo sanno bene i grandi presidenti americani come a suo tempo Kennedy, e poi Reagan e Bush. I valori moderati scritti sulla carta non sono componibili e ricomponibili a piacere, come aveva pensato anche Casini.

Restano teoria bella ma morta, se non c’è chi sia capace di raccogliere intorno a sé forze sociali e singoli che si riconoscano in leader che garantisce questi ideali testimoniandoli e rendendoli lucenti, nuovi.

Berlusconi ha questo carisma, non c’entrano gli anni anagrafici, è il principio di realtà che spinge Casini a riconoscerlo e noi a ripeterlo.

 

Capitò identicamente a De Gasperi. La Democrazia cristiana aveva, pur in regime proporzionale puro, la maggioranza assoluta. Ma la natura moderata del leader, la sua lungimiranza, federò anche repubblicani, socialdemocratici, liberali. Arricchirono il governo, questo sì. Non lo sgambettarono a differenza di quanto è capitato a Berlusconi. Per questo punta a dare maggioranza assoluta di seggi a Forza Italia, bisogna tendere a questo. Ma come la rosa blu che sta in mezzo al bouquet di fiori intonati l’uno con l’altro.

 

La tecnologia Bluetooth è nota. Tiene insieme cose diverse, e permette a ciascuna di servire ottimamente chi ne usufruisce. Ecco, Bluetooth era chiamato re Harald I di Norvegia. Unificò la Scandinavia, rispettando la singolarità dei popoli e delle loro culture. Detto denti blu, perché amava i mirtilli. Be’, Berlusconi è così. Non sappiamo se ami i mirtilli, ma unire la gente sì, ed è l’unico capace di questo.

 

Unire i moderati. Unire tutti gli italiani che si riconoscono nei valori della libertà, della democrazia, della famiglia, della vita e che non vogliono lasciare il Paese nella mani della sinistra delle tasse. I moderati sono la maggioranza del popolo, sono tutti i cittadini che vogliono cambiare il Paese e che, con la nuova legge elettorale che si sta delineando, avranno finalmente e per la prima volta la possibilità di farlo grazie al bipolarismo. Solo questo sistema garantisce la governabilità di un Paese. Lo dimostra la storia, come è in Francia, in Gran Bretagna e nella più grande democrazia del mondo, gli Stati Uniti.

 

La costruzione della grande famiglia dei moderati è la lungimirante visione che il Presidente Berlusconi aveva in mente quando è sceso in campo nel ’94. È sempre stato lui in questi vent’anni ad unire sotto le bandiere di Forza Italia e del Pdl, grazie alle sue capacità di aggregazione, è riuscito a amalgamare e valorizzare la preziosità anche di sensibilità e posizioni differenti. Solo Berlusconi è riuscito e riesce a fare la sintesi di tutto questo per offrire agli italiani l’unica possibilità per un Paese migliore e per vincere la sinistra. Benvenuto Casini, aspettiamo notizie ulteriori…

 

Si dice: non sarà candidato, come può essere leader? Intanto lo è. E poi chi l’ha detto che non potrà essere candidato. Ci sono giudici a Berlino, anzi a Strasburgo…

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA: “IL MATTINALE – 04 febbraio 2014”