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IL MATTINALE (FI), TAR ABROGA PLURALISMO, ANNULLATA SENTENZA AGCOM SU FAZIO E ANNUNZIATA

 

Fazio Annunziata

“Apprendiamo che il Tar del Lazio ha dato ragione al ricorso della Rai contro AgCom. Non ci sono state – secondo il Tar – le violazioni del pluralismo denunciate da Renato Brunetta nei programmi di Rai Tre ‘In mezz’ora’ di Lucia Annunziata e ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio. Il Consiglio di Stato dirà la parola definitiva”. Lo scrive “Il Mattinale”, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati.

 

“Le motivazioni suscitano insieme sconcerto e un senso di liberazione. Infatti, scrive il Tar, ‘per stabilire se una trasmissione d’informazione rispetti i principi ‘di (…) pluralità e parità di trattamento’ non è particolarmente significativo il numero degli esponenti di ciascun raggruppamento politico, e la quantità di tempo a ciascuno di essi dedicata’. In definitiva, sempre secondo il Tar, ‘il meccanismo quantitativo’ non vale, e deve cedere il campo a ‘criteri qualitativi’”.

 

“Di conseguenza salta qualsiasi possibilità di riferirsi a dati incontrovertibili per certificare o meno il pluralismo e la parità di trattamento. Tutto è lasciato alla valutazione di chi fa i programmi e all’editore che pure ha sottoscritto un contratto di pubblico servizio. Questo genera sconcerto e una certezza: chi ha il possesso delle chiavi della Rai e soprattutto di Rai Tre la userà ancora più serenamente come casamatta della propria cultura e parte politica”.

 

“L’illogicità è patente. Senza bisogno di riferirsi alla ‘Scienza della logica’ di Hegel, che ha certificato una volta per tutte come la quantità abbia un peso decisivo nel determinare la qualità, basta la logica della massaia per capire che non può funzionare così. Il tempo e lo spazio sono categorie dell’esperienza umana e dell’informazione assolutamente rilevanti. La logica del Tar porterebbe a giustificare un ortolano che, imparzialmente, dà allo stesso prezzo 99 mele alla sinistra e una a Forza Italia, sostenendo però che le mele erano tutte squisite. Assurdo, illogico”.

 

“Il senso di liberazione nasce dal fatto che siamo alla perfetta deregulation, alla famosa prateria del Far West, dove chi occupa un territorio, lo circonda con la palizzata e guai a chi ci mette becco. Liberi tutti. Televisioni pubbliche e private, di servizio pubblico o commerciale, gestiscano secondo la loro idea di qualità quel che vogliono. E salta anche la par condicio, perché costringere in tempi obbligati questo o quel partito in campagna elettorale? Non è quello il pluralismo, dice il Tar. Il pluralismo è a discrezione di chi fa la televisione. Purché sia di ‘qualità’, ovvio. E chi la giudica, questa qualità? Gli intellettuali e i politici ospiti costanti di Fazio e dell’Annunziata. Logico, sono la crème. Sconcertante, liberatorio. In che mani siamo”, conclude “Il Mattinale”.