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BERLUSCONI. Più forte dei tentativi golpisti. La riscossa delle professioni e dei mestieri. La riscossa dell’Italia

 

Forza Italia

La sinistra giustizialista invece che avere paura di se stessa, dell’inconcludenza con la quale sta governando, con il patto di governo che adesso slitta a marzo (di che anno?), cerca di far paura invano a Silvio Berlusconi. Che fa? Vuole che il Senato dopo aver commesso il delitto di tradimento della democrazia espellendolo dal Parlamento, ora lo insegua anche nelle aule giudiziarie come nemico da abbattere, visto che non si decide a morire.

 

Così si sta decidendo se costituirsi come  istituzione dello Stato quale parte civile nel processo per la (inesistente) corruzione per il passaggio al centrodestra del senatore De Gregorio. Diciamolo. Ennesima parte incivile nella tragedia del colpo di Stato. E il voto del Senato che avallasse questa decisione senza precedenti sarebbe una specie di rimessa a punto della macchina golpista.

 

Speriamo prevalgano i semi di pacificazione sparsi da Renzi in casa sua…

 

Questa ennesima provocatoria ipotesi  non è affatto neutrale, ma pienamente politica, e diretta a colpire il patto e la “profonda sintonia” tra il Presidente di Forza Italia e il segretario del Pd. In fondo questa mossa – che confidiamo sia bocciata – segnala un dato di realtà. Berlusconi è arcivivo. Le decisioni formali di organi dello Stato – vuoi giudiziari vuoi legislativi – sono roba di carta velina rispetto alla potenza delle cose.

 

Qualcuno l’ha notato? Berlusconi non ha nemmeno incontrato pubblicamente Casini. In fondo il leader storico e fondatore del terzo polo di centro si è espresso con una frasetta. Fino a un istante prima era inesistente, trattato come un residuato bellico sperduto e disinnescato.

 

Ma è bastato che passasse non dico dalla parte di Berlusconi, ma vicino alla sua ombra, ed è tornato protagonista.

 

Oggetto di accoglienza e opposte ostilità, ma è risalito sulle assi del palcoscenico. Perché è così. La forza ce l’ha Forza Italia oggi in Italia. E non ci importa il gioco di parole, ma che riflettano il corso della vita.

 

Intanto il nostro leader va avanti senza esitazioni e, ancora una volta rappresenta il nuovo da cui non si può prescindere. Non è un padre nobile, a cui destinare sbuffi d’incenso per farsi dire di sì, ma una guida autentica al lavoro.

 

Berlusconi sta incontrando assiduamente – prendendo nota, dialogando, trasformando le suggestioni in programmi concreti – chi rappresenta  il cuore dell’Italia pulsante. Il Paese vero nelle sue espressioni più significative. Sono quelli che ogni giorno stanno nella trincea del lavoro in posizioni di classe dirigente.

 

La vera riscossa per gli italiani parte anche da qui. Un mondo grande e importante se si pensa che nel nostro Paese sono presenti 28 ordini e collegi professionali, che contano complessivamente oltre 2 milioni e 300 mila iscritti e, se si considerano anche i dipendenti degli studi, l’area delle professioni ordinistiche vede coinvolti complessivamente circa 6 milioni e mezzo di lavoratori.

 

A conferma dell’importanza che il Presidente Berlusconi vuole dare a questo settore così ampio, la scorsa settimana il senatore Andrea Mandelli, a sua volta presidente dell’Ordine dei farmacisti, è stato nominato responsabile delle relazioni con le professioni per Forza Italia.

 

Per tutelare, ascoltare e dare risposte  a categorie che sono dirimenti per il funzionamento dell’Italia e che per troppo tempo sono state un po’ messe da parte dalla politica e addirittura trattate come un peso. Per noi sono una ricchezza.

Tutto questo fa paura alla sinistra. Per questo combattono ancora Berlusconi.

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA: “IL MATTINALE – 05 febbraio 2014”