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Brunetta: Corruzione, “Da Ue una bufala, su percezione pesano anni di odio antiberlusconiano”

 

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“Non bisogna prendere come oro quanto arriva da Bruxelles. Nel caso della relazione sulla corruzione trasmessa dalla Commissione europea al Consiglio europeo e al Parlamento europeo, siamo ad un caso tragico di topica, ad un compitino che dovrebbe essere bocciato al liceo: è una solenne bufala”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un lungo intervento pubblicato da “Il Giornale”.

 

“A forza di gridare che noi di Forza Italia e del Popolo della Libertà eravamo la rovina dell’Italia, e che avevamo trasformato il nostro Paese nel regno di Bengodi per ladri impuniti, tant’è vero che vinceva Berlusconi, ci ritroviamo infilati nella spazzatura. Questa menzogna di perfetto conio ideologico ha finito per manipolare gli strumenti di misurazione dei ricercatori”.

 

“Prima di tutto merita ripetere ciò che ho dimostrato nei fatti con la mia legge di riforma della PA e con il ddl anticorruzione del 2010: la corruzione è un reato che va combattuto senza ‘se’ e senza ‘ma’, bandendo però isterie collettive le quali fanno solo male a chi deve mettere in galera i delinquenti”.

 

“I 60 miliardi quale costo della corruzione sono una menzogna riproposta dal 2008, quando durante un convegno un anziano signore appassionato della materia applicò con una semplificazione una percentuale presentata in uno studio della Banca Mondiale del 2004 (il rapporto Kauffman, allora capo ufficio studi dell’Istituto) all’Italia: da qui il 3% del Pil mondiale quale costo stimato della corruzione diventa il 3% del Pil italiano quale costo della corruzione, cioè 60 miliardi. Da quel giorno, una lunga serie di seguaci dell’antiberlusconismo hanno fatto volteggiare questa cifra, giungendo ad ipotizzare che il malloppo era addirittura ben superiore”.

 

“La sfiducia verso l’Italia da parte di investitori esteri nasce in questo modo. E noi abbocchiamo, con voluttà, per farci del male, convinti – a sinistra – che questo li aiuti a vincere le elezioni. Irresponsabilmente inducendo gli italiani a vedere tutto nero, in una spirale mortifera. Nasce perché qualcuno per anni ha utilizzato l’antiberlusconismo come strumento di lotta politica parlando male del nostro Paese in ogni dove, utilizzando la stampa straniera per fare vedere tutto ciò che vi era di negativo, considerando i milioni di elettori che avevano votato Silvio Berlusconi come degli inetti, incapaci di intendere e di volere, o dei favoreggiatori di corrotti e ladri”.

 

“Nessuno dice di nascondere, magari come fanno altri, le cose che non vanno, ma forse è giunta l’ora – e questo dovrebbe essere un altro capitolo della ‘sintonia profonda’ tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi – di smetterla di sporcare l’Italia per il gusto di far contenti chi vuole emarginarci, farci fallire e comprare le nostre imprese per un boccone di pane”, conclude Brunetta.