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BERLUSCONI. Il popolo sceglie lui. Grasso lo strappo istituzionale. C’è qualcuno che lo spinge dall’alto? Attento Renzi, il golpe è anche un po’ contro di te

 

Berlusconi

Mettiamo insieme due elementi, che fanno a pugni tra loro, ma si spiegano reciprocamente. Dunque. La rinascita di Forza Italia, ri-partorita dalla testa di Berlusconi come Minerva da Giove, è un successo clamoroso. L’aberrante decisione assunta dalla seconda carica dello Stato, Grasso, in spregio alle minime regole di decenza democratica.

E il supremo garante, l’arbitro, che dice, accetta questo sbrego costituzionale? La seconda carica può agire di (s)concerto con la prima?  C’è stata una qualche forma di immoral suasion?

 

 

1)   La crescita impressionante dei consensi dati a Silvio Berlusconi. I sondaggi attribuiscono al centrodestra un vantaggio cosmico, superiore ai sei punti, rispetto alla sinistra. Forza Italia con gli alleati di oggi va oltre la magica quota 37, che inibisce l’uso del ballottaggio, a prescindere dall’apporto di Casini e dell’Udc. Diciamolo. I voti sono più che mai per Berlusconi, di Berlusconi, con Berlusconi. Se in passato qualcuno poteva intestarsene una manciata, e infatti mitizzava la sostituzione del fuoriclasse, adesso questo gioco è impossibile.  La condanna sui diritti Mediaset e la decadenza da senatore sono quel tipo di eventi che stracciano i discorsi dei funamboli. Tipo: presenza di Berlusconi sì, ma defilata. Capo sì, ma un po’ meno. Circondiamolo di saggi, pronti a surrogarlo come il finto cioccolato in tempo di guerra. La condanna e la decisione di ridiscendere in campo sono il quadro in cui si determina il consenso per Berlusconi-centrodestra.

 

2)   Grasso non è un tipo strano, isolato, uno piovuto dal cielo sullo scranno di vice-Capo dello Stato vicario, dopo essere stato rinvenuto sotto un cavolo. Viene dalla magistratura (ovviamente democratica), categoria pm. Magistratura democratica lo appoggiò per la sua conferma a capo della Direzione antimafia. Ma è ritenuto scettico sulla questione della Trattativa Stato-Mafia e di conseguenza sulle questioni telefoniche riguardanti il Capo dello Stato. (Prendere nota). Ieri l’Ufficio di Presidenza ha votato contro la costituzione del Senato come parte (in)civile nel processo di Napoli che vede imputato (con accuse inventate da un “pentito”) Berlusconi. Ripetiamo, perché ci sembra incredibile. Ha votato contro! Finalmente un atto di civiltà. 10 a 8. E che succede? Grasso con un atto di imperio capovolge il risultato. Il voto era uno scherzo. Vale solo se dà ragione a lui, a quanto pare. Come si chiama l’atto per cui la democrazia viene ribaltata da uno che si beffa del voto, stando in alto, molto in alto nel potere politico?

 

3)   Ammettiamolo. Grasso ci ha colti di sorpresa. E dire che nel pensar male di pm ed ex pm siamo considerati all’avanguardia. Ieri, solitari, nell’indifferenza generale, avevamo posto sul Mattinale la questione della gravità di quanto si stava per decidere a Palazzo Madama a proposito di “costituzione di parte (in)civile”. Ma ci eravamo fermati a ipotizzare un voto persecutorio del Senato inteso come Ufficio di Presidenza.  Spiegando che “il voto del Senato  che avallasse questa decisione senza precedenti sarebbe una specie di rimessa a punto della macchina golpista. Speriamo prevalgano i semi di pacificazione sparsi da Renzi in casa sua…”. Il voto del Senato non ha avallato un bel niente. Ma è arrivato il deus ex machina n. 2, mentre  Zeus, a Strasburgo, osservava silente.

 

4)   Perché? Perché? Perché? Chiunque ami questo Paese, sa che l’incontro tra Berlusconi e Renzi ha aperto una breccia nel muro dell’incomprensione reciproca. È una speranza, un fiore ancora timido, che sapevamo avrebbe dovuto far fronte alle tempeste furenti del partito antiberlusconiano, anzi anti italiano. Filotedesco tendenza Vopos. Ecco. È accaduto, ma a un livello assai prossimo alla Sublime Soglia del Sultano. Grasso si attesta dietro il “dovere morale”. Quale morale? La morale che si identifica con “il bene della causa” deciso dal Partito, come scrisse Solgenitsin nell’omonimo racconto sul comunismo sovietico. La morale come ne parlava il procuratore Andrej Januar’evič Vyšinskij, per cui andava fermato il Partito controrivoluzionario. Da cui deriva la legittimità morale di infilare nel tritarifiuti la regola borghese del voto per cui 10 fa 2 più di 8.

 

5)   Renzi guarda e tace?  Non sente una responsabilità morale e politica di non lasciare che si dissipi quella lieve brezza di primavera italiana? Ricordi Renzi che il suo consenso è disceso anche dal fatto di aver chiuso il capitolo dell’antiberlusconismo come motore della sinistra. E se romba ancora, romba anche contro di lui.  Attento Matteo, il golpe è un po’ anche contro di te.

 

N.B. In ogni caso il popolo, nonostante il bombardamento universale di Rai, La7, Sky, giornaloni e l’85 per cento del Web, si sposta dalla parte di Berlusconi. Perché? Perché? Perché? Perché sì.

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA: “IL Mattinale – 06 febbraio 2014”