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GOVERNO. Renzi, Fassina ed Epifani insidiano Letta

 

 

 

Letta accerchiato

 

Diciamo le cose come stanno. La collaborazione tra Pd e Pdl potrebbe cessare da un momento all’altro. Colpa del centrodestra, è il solito refrain. Ma la verità è un’altra. Ad impallinare Letta sono gli stessi democratici.

Tre per la precisione: Guglielmo Epifani, Stefano Fassina e Matteo Renzi. Una Triplice Intesa studiata ad arte per far fuori il pupillo di Andreatta. Mica male. Complimenti.

 

Tutto nasce con il varo della Legge di Stabilità. Il viceministro dell’Economia Stefano Fassina minaccia le dimissioni perché le riunioni preparatorie si svolgono solo con Letta, Alfano e Saccomanni. E siccome lui è di troppo, meglio alzare i tacchi e farsi da parte.

 

Passa qualche giorno, Fassina incassa l’appoggio del segretario Epifani e rafforza la sua posizione. Quel “difetto di collegialità” intenerisce il premier Letta. Che tornato dagli Stati Uniti vede Fassina il terribile. Tutto si placa, le ventilate dimissioni rientrano e il vice di Saccomani resta al suo posto: “Mi ha convinto l’attenzione di Enrico Letta – ha spiegato – e la sua disponibilità ad affrontare il problema. Ha riconosciuto che ho posto un tema reale”.

 

Tutto finito? Macché. Torna a farsi sentire Matteo Renzi. “ Se vinco io – ha tuonato – mai più larghe intese”. E ancora: “Io voglio che le larghe intese non tornino mai più”. Il sindaco di Firenze vuole il voto, questa è la verità. Non perde occasione per sparare a zero sul governo, con quell’aria da criticone che lo contraddistingue. Letta non gli va proprio a genio, anche se i trascorsi democristiani li accomunano entrambi. Governare col Pdl non è possibile: bisogna che il Pd torni a vincere da solo, in maniera chiara e netta. Niente giochetti di Palazzo, basta accordi studiati solo per vivacchiare. Per garantirsi qualche poltrona.

 

 

E mentre il centrodestra assiste alla decapitazione del suo leader Berlusconi a causa di una magistratura iperpoliticizzata e di procure scatenate, i democratici se ne infischiano della stabilità e giocano ad affossare Letta. Bella prova di maturità e di coraggio.

 

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTARE “IL MATTINALE – 21 ottobre 2013”