Socialize

Era ora, ma perché ora?

 

Napolitano Monti

 

Finalmente la soddisfazione di vedere il re nudo, di avere la conferma di un presidente della Repubblica che, senza voto e senza legittimazione, esercita il potere come fosse cosa sua e fa e disfa governi in contrasto e senza il voto dell’unico sovrano di una democrazia: il popolo.

Oggi, però, la soddisfazione lascia il posto al dubbio ed all’amarezza: perché proprio ora? Perché tradito proprio da Monti? Perché i suoi panni sporchi sono stati messi in piazza proprio dal Corriere?

E come sempre di fronte al dubbio la domanda sorge spontanea: cui prodest?

Il momento è estremamente delicato perché potenzialmente di svolta, le riforme essenziali non sembravano così vicine da tempo, destra e sinistra avevano quasi trovato la quadra per una vera rivoluzione in Italia, per avere ciò che ci manca da 65 anni. Non che le riforme elettorale ed istituzionali ipotizzate fossero rivoluzionarie in sé, ma erano il germe di un profondo cambiamento per avere infine un governo scelto dal popolo che governi davvero.

Il tutto, però, grazie a due corpi di fatto estranei al Potere che tutto vuole tranne che questo. Il Potere non vuole cambiamenti, non vuole decisioni forti, non vuole politiche radicali, ama il galleggiamento, l’instabilità, le trame di palazzo, perché è solo nel sottobosco della politica e dell’economia che può agire indisturbato, senza farsi troppo notare.

Il Potere non è affatto un uomo solo al comando, né un insieme di oscuri complottisti come troppi pensano, ma un sistema, formato da innumerevoli centri di interesse che nella Pubblica Amministrazione, nella finanza, nell’economia, nei media, nella magistratura agiscono semplicemente mossi dal proprio egocentrismo, non vogliono intralci, ma soprattutto non vogliono controlli o direttive da parte di un Governo forte perché legittimamente eletto.

Ed oggi il re non serve più, colui che ha permesso che questo Potere in questi anni continuasse a perpetrarsi intralciando, facendo cadere e creando a tavolino i governi può essere sacrificato. Le pericolose riforme erano troppo vicine e lui da solo non era più in grado di fermarle, quei due corpi estranei si stavano allargando troppo, il loro consenso stava salendo, il governo fantoccio non aveva più alcuna voce in capitolo, se la stavano giocando direttamente in quel pericoloso e troppo incontrollabile consesso che è il Parlamento, Berlusconi e Renzi stavano riformando il Paese grazie alla legittimazione popolare. Orrore!

Ed a quanto pare non c’erano altri modi per impedirglielo se non gettare una bomba sul Colle.

Cosa può accadere ora? Le dimissioni di Napolitano, magari sostituito da Prodi, la caduta di Letta, lo scioglimento delle Camere ed il ritorno alle urne con la legge elettorale stravolta dalla Corte Costituzionale che di fatto rende impossibile qualsiasi governabilità?

Niente di meglio per il Potere, niente di peggio per l’Italia.

 

Barbara Di Salvo