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Brunetta: “Povero Monti, gli rimane la Bocconi, forse solo lì un po’ lo ascoltano”

 

Mario Monti incontra Jose Manuel Barroso

 

 

 

“Povero senatore a vita Monti, ora che non ha neanche più un partito, perché non è stato in grado di tenerlo unito e di gestirlo, gli rimane la Bocconi. Forse solo lì ha ancora un po’ di potere e ancora un po’ lo ascoltano. Eppure, dopo l’esperienza dello scorso anno, Mario Monti è l’ultimo a poter parlare di Legge di stabilità e di ‘Legge di stabilità e crescita’.

 

Facile criticare Letta, ma il senatore a vita, già presidente del Consiglio, Monti ha dimostrato che una buona Legge di stabilità non è in grado di farla neanche lui, tanto che lo scorso anno il Parlamento ha completamente riscritto il disegno di Legge dell’esecutivo. E non finisce qui. Appare quanto meno fuori luogo (cosa c’entra con l’inaugurazione di un anno accademico?) l’elogio postumo, da parte del professor Monti, dell’azione del suo governo. E quanto meno di cattivo gusto il lungo passaggio sulla Legge Severino.

 

È vero: ‘Le regole sono importanti per la competitività e l’economia di un paese’, ma non esiste solo la Legge Severino, tra l’altro tra le più discusse, causa i dubbi di costituzionalità che la affliggono.

 

Prima della Severino e sopra la Severino c’è l’articolo 25 della Costituzione: ‘Nessuno può essere punito se non in forza di una Legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso’. Tradotto: vietata la retroattività della norma penale.

 

Forse Monti alludeva ad altro? Ci dispiace per lui, ma non è più credibile. E forse neanche tanto sobrio”.