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Libertà d’impresa, questa sconosciuta. L’emergenza resta il lavoro, anche per il governo Renzi

 

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C’era una volta la libertà d’impresa. Quella che permetteva, a chi lo avesse desiderato, di svolgere un lavoro autonomo, indipendente.

C’era una volta la libertà d’impresa, grazie alla quale moltissime famiglie avevano da che vivere.

C’era una volta la libertà d’impresa, una delle tante forme di libertà che la nostra Costituzione dovrebbe tutelare.

Oggi la storia è cambiata. La crisi economica, che attanaglia il mondo intero sin sul finire del 2007, ha rivoluzionato mestieri e modi di essere, costringendo moltissime persone a togliersi la vita perché private della propria occupazione. Tutto normale? Assolutamente no. Lo dimostrano i tanti piccoli e medi imprenditori che sono scesi in piazza a Roma, su sollecitazione di Rete Imprese Italia.

Uno studio condotto da Link Lab, il Laboratorio di Ricerca socio-economica dell’Università degli Studi “Link Campus University” rende noti dei dati allarmanti: nel 2013 abbiamo avuto un suicidio ogni due giorni e mezzo. Ben 149 persone si sono tolte la vita per ragioni economiche, mentre nel 2012 i casi erano 89. Circa un suicida su due è un imprenditore, e la situazione non presenta variazioni geografiche: stesso scenario sia al Nord che al Sud d’Italia.

Un’emergenza di queste dimensioni necessiterebbe di interventi immediati e tempestivi. Ma i recenti governi, che si sono susseguiti non per volere popolare ma per decisione di burocrazie ministeriali nazionali e non, hanno agito in maniera scriteriata, tassando in misura maggiore coloro che invece dovrebbero essere tutelati dall’apparato statale: i liberi imprenditori per l’appunto, i liberi professionisti e chi si assume su di sé il rischio di impresa, creando e distribuendo lavoro.

E’ ancora il lavoro quindi l’emergenza nazionale. Non basta concepire forme di sussidio – che poi pesano tutte sul bilancio statale – ma ridare speranza a chi rappresenta la spina dorsale della nostra economia. Che serva da monito anche per il nascente governo Renzi.

 

 

Angelica Stramazzi

TW@AngieStramazzi