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GOVERNO. Gli incontri memorabili. La speranza è Berlusconi, Renzi il paradosso, Grillo il distruttore, Napolitano l’invasione, Alfano l’appetito

 
 

Berlusconi

La narrazione di questa settimana politica, e soprattutto della giornata di ieri, ha in sé il tutto dell’Italia, e del futuro che ci aspetta. Abbiamo scelto per raccontarla un metodo schematico, ingiusto, tutto quel che si vuole, ma consente di rischiare un giudizio.

 

BERLUSCONI-RENZI

Voto: 9

 

Il leader di Forza Italia è andato a questo incontro istituzionale senza pregiudizi, anzi con un’apertura di mente e di cuore, pronto a valorizzare tutto. Non c’è nessun rinnegamento da parte sua della verità sui golpe che si sono succeduti in particolare dal 2011, e di cui alla fin fine l’incarico a Renzi è il terminale visibile.

Berlusconi (voto 10) sceglie di investire in speranza.

Non presenta a Renzi (voto 8) il conto della persecuzione e dell’ingiustizia subite, ma da oppositore leale gli consegna il suo patrimonio di esperienza e le proposte per migliorare l’Italia. Forza Italia dirà sì sì, no no. Renzi non è stato un muro di gomma, ma interlocutore serio. E qui c’è l’intima contraddizione di Renzi. Da una parte ha voluto fermamente Palazzo Chigi senza passare dal voto popolare, e questo non si fa, è una rottura grave delle regole della democrazia.

Oltretutto, non avere il sostegno di elezioni vinte, lo rende fragile in Italia e all’estero, ostaggio di ricatti di correnti interne e partiti molto piccoli ma dai grandi denti. Dall’altra, si capisce che vuole chiuderla con la guerra civile dichiarata dalla “sua” (o no?) sinistra a Berlusconi, e che la “profonda sintonia” che lo lega al Presidente è vera. Attinge a qualcosa di più dell’interesse spicciolo e della convenienza tattica, ma riguarda un’idea della democrazia e dell’Italia, in fondo i valori su cui si regge la possibilità di convivenza serena e di prosperità. E allora perché accetta il ruolo assegnatogli dal Quirinale e da altri poteri forti? Contraddizione, speranza.

GRILLO-RENZI

Voto: No contest

 

Non è stato un incontro tra uomini, che magari litigano, ma alla fine si riconoscono in un fondamento comune. Grillo (voto 10 per la tecnica di sterminio)  ha esibito l’essenza della sua politica (voto zero spaccato), che in realtà è una concezione della vita: la colpa è esistere al di fuori di lui stesso, l’inferno è l’altro. In questo caso la persona fisica di Renzi (onesto ma impreparato, voto 5).

Il popolo, la Rete non sono il suo popolo, sono lui stesso. Chi è fuori dal suo corpo spirituale non esiste, è morto, zombie, anche se ha votato Cinque stelle. Contro l’inferno c’è solo da distruggerlo, annientarlo. Lo fa. In questo senso misurando secondo quantità e potenza dei colpi, ha vinto il match. Ma davvero l’unica regola oggi della politica è che è “vietato vietare” e “tutto è permesso” pur di sovrastare il prossimo? Renzi subisce. Dà un paio di piccoli colpi. Come quando dice: “Esci dal blog”. Ma non esiste possibilità, Grillo è il blog, il blog è Grillo. Finirà male.

NAPOLITANO-RENZI

Voto: 2

 

Due come le due ore di colloquio al Quirinale al termine degli incontri istituzionali alla Camera. Questa roba non c’entra niente con la Costituzione, con la leale collaborazione che deve sempre esserci tra figure e poteri dello Stato. Ma qui c’è una invasività esagerata. Se Napolitano (non ci permettiamo, è irresponsabile)  fosse la moglie di Cesare…

Due ore… Ovvio, la Costituzione non dice quante ore o minuti devono parlare. Ma dice che Renzi deve proporre, Napolitano nominare. Stop!

ALFANO-RENZI

Voto: 4½

 

Alfano (voto 5 di stima et in memoriam) – come scrive oggi Galli della Loggia sul “Corriere” – non rappresenta altro che se stesso, il suo gruppetto e i rispettivi appetiti sconvolti dall’insuccesso. Se non altro, offrono a Renzi (voto 7 per la pazienza) un pacco di proposte tra cui molte attinte dal programma elettorale di Berlusconi Presidente.

VENDOLA (finto) – BARCA

Voto: 10

 

Valgono, per il loro memorabile incontro telefonico fasullo,  i versi di Foscolo:

“Quel Barca/che temprando lo scettro a’ regnatori/gli allor ne sfronda, ed alle genti svela/di che lagrime grondi e di che sangue” .

Vero De Benedetti (voto 3, trama bene ma non sa nascondere la mano)?

Sessantamila – CLUB FORZA SILVIO

Voto: 10

 

Il popolo di imprenditori e artigiani in piazza a Roma – una piazza pacifica e intensa –  trova porte aperte nei Club Forza Silvio. Di più. È casa loro, cioè casa nostra. Siamo nati per questo. Dare libertà di azione economica e di lavoro. Meno tasse, meno Stato, più società, più prosperità.

 

PER APPROFONDIMENTI, LEGGI IL MATTINALE – 20 FEBBRAIO 2014