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GOVERNO. Oggi arriba arriba Speedy Renzi. Risponda a due domande: rispetta il patto con Berlusconi? Tasserà i Bot? Noi siamo nati pronti al voto e a una opposizione responsabile e intelligente

 
 

sPEEDY RENZI

Attendiamo Renzi, sicuri almeno di un fatto: non è Godot. Arriba arriba Speedy, anche prima del necessario, cioè prima delle elezioni, costituzionalmente e moralmente dovute. Si intende: quelle del popolo italiano e non quelle di un comitato centrale. Purtroppo constatiamo  invece che la Repubblica italiana risulta fondata non sul lavoro, ma sui lavorii dentro il Partito democratico.

 

Ne prendiamo atto, e lo diciamo nel modo più sereno del mondo, benché la faccia di Letta al suono della fatal campanella suggerisca che è meglio non stare troppo sereni  con Matteo.

 

Noi però siamo certi che il neo-premier sia un uomo d’onore. E rispetterà il patto stabilito, nel quadro di un metodo realistico e pacificatore, con Silvio Berlusconi il 18 gennaio scorso. Tradotto, senza farla lunga: Italicum subito. Entro gennaio, va be’ entro febbraio, ri-va be’ entro marzo. Indi riforme costituzionali inderogabili: superamento del bicameralismo e del Senato, razionalizzazione dei rapporti tra Stato e autonomie locali (Titolo V).

 

Non troppo onore però. Un patto solo, per carità. Infatti il ministro Ncd Maurizio Lupi rivendica un altro patto “sottoscritto” da Renzi. Questo presunto accordo coi partitini sposterebbe l’entrata in vigore della nuova legge elettorale al momento in cui, con molta premura senz’altro, i senatori decideranno di autosopprimersi.

Ovvio: i due patti non stanno insieme, e non crediamo che, nemmeno ritagliandosi con abilità sartoriale fiorentina la lingua in senso biforcuto, Renzi potrebbe sostenere l’assurdo.

Basta il buon senso per capire che spostare l’entrata in vigore di una legge elettorale, invocata dalla Consulta e dal Presidente della Repubblica, più in là di una difficile riforma costituzionale, sia un espediente per impedire al Capo dello Stato di sciogliere le Camere e far sopravvivere per saecula saeculorum l’onnipotenza tignosa dei partitini.

 sPEEDY RENZI

La facciamo corta. Chiediamo a Renzi la semplicità di dire sì o no. Rispetta il patto con Berlusconi o ha intenzione di teorizzare una specie di regola aritmetica che però in politica non vale, e che cioè invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia? I tempi in politica sono tutto. La morale impone che “pacta servanda sunt”. Per essere più chiari: pactum servandum est.

 

C’è un’altra cosa su cui sperabilmente sentiremo oggi parole chiare. Nuove tasse o no? Finora la smentita di Renzi alla sortita del buon sottosegretario Delrio preannunciante un surplus di tasse sui Bot, è sovranamente ambigua. Dice Renzi che non ci saranno nuove tasse, non che rinuncia a raddoppiare quella che già c’è sui Bot…

 

Lo scriviamo più estesamente in un altro articolo. Ma qui lo scandiamo con vigore.  Con molta opposizione responsabile diciamo: è irresponsabile tassare i risparmi. Quelli del ceto medio sono già stati depauperati dal tentativo di sostenere le famiglie e le attività autonome in questi tempi grami. Il ceto medio non reggerebbe anche questo colpo.

 

Per parte nostra, lo diciamo senza preconcetti. Esamineremo le proposte di Renzi, offriremo le soluzioni alternative ai problemi rispetto a quelli forniti dai suoi esperti e ministri. Non giocheremo in nessun caso al tanto peggio tanto meglio. Neanche faremo calcoli tattici opportunistici. Diremo la verità. Agiremo di conseguenza.

 

Opposizione intelligente non significa opposizione furbetta o ammiccante. Ma limpida, repubblicana, liberale. Berlusconiana.

Questa maniera di essere è infatti quella di cui ci ha dato e ci dà testimonianza il Presidente Silvio Berlusconi. Che non presenta il conto dei torti subiti, ma guarda al bene dell’Italia.

 

Noi non minacciamo elezioni.

Le elezioni infatti sono tutto meno che una minaccia. Sono la primavera della democrazia, le urne, il popolo in fila alle cabine, sono i suoi fiori. E i fiori sono segno della vita che rinasce: aiutano, non demoliscono.

 

Noi siamo nati pronti al voto. Siamo pronti oggi, saremo pronti tra un anno. Ma non sopporteremo il cicìp e ciciòp delle comari che con emendamenti da azzeccagarbugli di Maracaibo tolgono al popolo lo strumento principale del cambiamento e della speranza politica.

 

Proprio perché la sua maniera di prendere la barra del timone è stata prepotente, ci aspettiamo coerenza e vigore da parte di Renzi anche nel mantenere gli accordi. Questa attitudine, in un Paese di attendismi e di specialisti nel soprassedere, è una caratteristica che lo rende simpatico e persino attraente anche fuori dal suo mondo di riferimento. Per ora, è stato rapido a tirare fuori se stesso dalla palude del suo partito. Vediamo se è bravo altrettanto nel fare, e fare bene.

 

Dicevamo del suo mondo, del suo partito:  la sinistra cioè, e la sinistra di quelle che odorano ancora di comunismo, nonostante i lavaggi e i riciclaggi. Speriamo che Renzi riesca,  risciacquandoli in Arno, ad  eliminarne le scorie ideologiche, ma ci crediamo poco. Preferiamo lui, nonostante la debolezza oggettiva di non essere un premier eletto, al suo mondo.

 

Per questo lo invitiamo al coraggio, a tirar fuori, come ha ripetutamente detto il nostro Presidente Berlusconi, il suo essere non-comunista. Se farà proposte liberali, noi ci siamo. Responsabili, ma non stupidi. Intelligenti, ma non furbetti. Siamo gente seria, il Paese merita un premier che non giochi al flipper delle chiacchiere, ma cominci a liberare il Paese da due schiavitù: quella verso una Europa germanizzata, quella nei confronti di una burocrazia costosa e soffocante. Vedremo.

 

PER APPROFONDIMENTI, LEGGI IL MATTINALE – 24 FEBBRAIO 2014