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RENZI. E’ già in gita per la propaganda. Napolitano secerne scetticismo, con formule inglesi. Be’, noi invece lavoriamo. Al lavoro. Abbiamo un buon maestro che si chiama S.B.

 

Renzi

 

IN PARLAMENTO

 

1)    Il Parlamento è il nostro banco di lavoro. Essere opposizione non significa distruggere, ma chiedere conto.  Se c’è una briciola di bene, uno spiraglio di speranza, valorizzare. Ma senza condiscendenze. Le notizie che vengono dalle aziende e dalle famiglie impongono di stringere il governo sulle cose e non sulle mani in tasca, gareggiando nella retorica delle frasi celebri.

 

2)    Esiste un patto su legge elettorale e riforme con Berlusconi da Renzi. Aveva dei tempi precisi, oltre che contenuti perentori. Ieri (vedi la nostra cronaca) ci siamo battuti perché il Partito democratico mantenesse la parola del suo segretario. Iato spaventoso (in inglese spread) tra le chiacchiere e la realtà. Doveva essere entro febbraio l’approvazione alla Camera dell’Italicum. Spostata a marzo. Il Pd spiega che però i patti li mantiene lo stesso ma anche no. È il materialismo dialettico, ragazzi.

 

3)    Renzi dice che le aule vanno a pezzi, e bisogna rimediare in deroga immediata al patto di stabilità. Gli forniamo un vademecum perché la scoperta dell’acqua calda da lui fatta si trasformi in procedure reali e non immaginarie.

 

4)    Idem sulla Pubblica amministrazione. Sull’Irap. Sul lavoro. Sulla giustizia!

 

5)    Nessuna tregua. Nessuno fa flanella in attesa degli eventi. La nostra opposizione responsabile non significa neanche per sbaglio una specie di zucchero infilato nel motore delle nostre idee e azioni. Responsabile vuol dire rispondere e chiedere risposte.

 

 

TRA LA GENTE, NEL PAESE REALE

 

1)    La persona di Silvio Berlusconi, la sua testimonianza e le sue indicazioni sono il cuore della nostra proposta di riscossa per l’Italia.

 

2)    Comunicare speranza dove c’è disperazione, significa offrire ascolto, ma non solo. Vanno date risposte di prospettiva politica, ma soprattutto un sostegno, una  presenza nei problemi concreti.

 

3)     I Club Forza Silvio sono questo progetto che si sta realizzando. Non sono luoghi di propaganda politica. Sono anzitutto comunità umane. Dove una vicinanza di ideali e idee politiche non produce discorsi infiniti, ma gesti, atti, iniziative sul territorio.

 

4)    Il tema della democrazia violata, dei golpe susseguitisi negli anni e ancora in corso, non è una cornice ideologica, ma appartiene al discorso di verità su quanto accaduto in Italia. Se la gente sta male in Italia più che negli altri Paesi d’Europa, ciò è dovuto esattamente al golpe che dal 2011 ha messo l’Italia nelle mani di poteri estranei al popolo.

 

5)    I Club e gli eletti nelle istituzioni sono chiamati a una missione che è politica ma esistenziale. Incontrare le persone, mostrare che c’è una strada positiva di prosperità, spingendole in una comunità umana e ideale che le strappi dall’amarezza dell’antipolitica, che regala ai poteri forti la sovranità sottraendola proprio a quei cittadini delusi.

 

I sondaggi ci dicono che abbiamo ragione. La distanza tra centrodestra e centrosinistra cresce a nostro vantaggio. Non sono ammesse lamentele che inacidiscono la riscossa e rendono osteopatica l’opposizione.

 

PER APPROFONDIMENTI, LEGGI IL MATTINALE – 27 FEBBRAIO 2014