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Moderati al governo, servono unità e compattezza per non cadere nei tranelli del Pd

 

congresso

 

 

Abbiamo un sentore. Sembra che a sostenere il governo delle larghe intese sia rimasto solo il Pdl, mentre nel Partito Democratico a tutto stanno pensando tranne che ad aiutare Letta. Che, in teoria, sarebbe uno dei loro.

La data del congresso, fissato per l’8 dicembre, è alle porte e i democratici hanno un solo pensiero: costruire ulteriori correnti e fazioni, avviare conte interne e stabilire chi sarà il nuovo segretario del partito.

Il favorito, come è noto, resta Matteo Renzi. Che però da oggi potrebbe già avere un vice in caso di riuscita. Di chi si tratta? Di Pippo Civati, uno dei candidati alla segreteria. I due hanno percorso un tratto di strada insieme, quando la rottamazione era agli albori. Poi le loro strade si sono divise: Civati ha virato a sinistra, strizzando l’occhio ai grillini, mentre Renzi punta a fregarsi i voti del centrodestra. Due illusionisti della politica.

“Con Renzi e Cuperlo c’è il Pd dei capibastone”, diceva Civati qualche giorno fa. Oppure: “Il favoritissimo ha imbarcato anche i suoi nemici storici”. Semplici ma netti giudizi politici. Che però possono mutare in un batter di ciglia, a seconda di come tira il vento. “Io vice di Renzi? Se dovesse vincere il congresso e me lo chiedesse lo farei volentieri”. Sì, è sempre Civati che parla, liquidando l’affermazione come una battuta di spirito. Sarà, ma francamente ci crediamo poco. Anzi, per niente.

Dietro la questione congressuale, si nasconde infatti un nodo politico non di poco conto. I democratici mirano a scalzare il Pdl dal governo per poi andare a votare non appena si saranno costruiti una legge elettorale che consenta loro di fare il pieno di consensi. Legittime ambizioni, ma non partecipiamo al giochetto: farlo sarebbe pura follia. Francamente, ci sembra eccessivo assistere impotenti alla dissoluzione del nostro mondo. Alla morte politica del nostro leader. Alla reintroduzione delle tasse. Al varo di una legge elettorale studiata per far fuori noi e Grillo.

Cosa fare dunque? Rassegnarsi? Manco per sogno.

In circostanze come queste, servono unità e compattezza, non si danno altre soluzioni: o si agisce in fretta o sarà troppo tardi per porre rimedio al saccheggio operato dagli sciacalli del Pd.

Se nel governo ci sono le nostre donne e i nostri uomini, una ragione ci sarà. Sono lì per garantire la rappresentanza politica di milioni di persone. Se qualcuno, preso dai numerosi impegni governativi, se lo fosse dimenticato, farebbe bene a tornare indietro con la memoria.

Il Pd, con la scusa del congresso, sta perseguendo il suo obiettivo ventennale: far fuori Silvio Berlusconi, neutralizzare il centrodestra. Impedirci di tornare al governo. Impossibile accettare tutto ciò.

Moderati, se ci siete (nel governo), battete un colpo.

 

Angelica Stramazzi

TW@AngieStramazzi