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Brunetta: Imu, “Fassina fa il finto ingenuo, per noi prioritario tutelare prima casa”

 

 

imu

 

 

“Il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, fa il finto ingenuo o davvero crede che confondere numeri e fatti serve a conquistarsi consenso? Mi accusa di non sapere che la ricchezza delle famiglie italiane è concentrata in una fascia ristretta di popolazione e, con questa frase scivolosa, pensa di ripetere ancora una volta la sua confusa visione dell’imposta sulla prima casa. Come a dire se poche sono le famiglie molto ricche allora tassando la casa di proprietà finiamo per fare giustizia sociale.

 

Il 78% delle famiglie italiane risiede in abitazioni di proprietà e l’88% dell’IMU è versata da famiglie il cui reddito non supera i 55 mila euro lordi all’anno. L’IMU inoltre non è una tassa proporzionale al reddito ma al valore catastale. A Roma il versamento medio, di oltre un milione di famiglie, è di 537 euro, quasi il doppio di Milano, 292 euro. L’IMU dunque colpisce tutti e in modo proporzionale al valore catastale, che nella maggior parte del Paese è lontanissimo dal valore reale.

 

Ho troppa stima di Fassina per credere che sia convinto delle cose che dice, ma a scanso di equivoci glielo ripeto ancora: cosa c’entra l’IMU con la ricchezza?

 

Non far pagare una tassa ingiusta a tutte le famiglie italiane non è una opzione tecnica ma è un dovere morale. Se una tassa è basata sui valori catastali delle case la tassa non solo è iniqua ma è strumento diabolico che aumenta l’iniquità di partenza. Non esiste una soluzione in grado di far pagare solo ai ricchi ricavandone comunque un gettito significativo. La casa di proprietà è troppo spesso l’unica via per formare una famiglia e tutelando questa scelta tuteliamo le famiglie più deboli. Ci pensi Fassina prima di parlare a sproposito e impari a far di conto”.