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OSCAR. Censurato quello di Sorrentino. Nessuno dice che è prodotto dalla Medusa di Berlusconi. L’editoriale del “Giornale”

 

 

Oscar

Il trionfo di un film italiano agli Oscar è sempre motivo di grande orgoglio.

 

 

“La grande bellezza” di Paolo Sorrentino ha riportato il cinema italiano a livelli di eccellenza, vincendo la statuetta per il miglior film straniero, 15 anni dopo “La vita è bella” di Roberto Benigni.

 

Nel momento in cui andrebbe semplicemente celebrato il made in Italy,  è triste appurare la strumentalizzazione della sinistra, che, nel, complimentarsi pubblicamente con tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione della pellicola, ha omesso Silvio Berlusconi, fondatore e azionista di maggioranza di Mediaset, il gruppo che controlla Medusa Film, casa di produzione e distribuzione del film.

 

Scrive Alessandro Sallusti nell’editoriale apparso oggi su “IlGiornale”: “ L’Italia della sinistra postcomunista e quella renziana (al momento teniamo una separazione in attesa di giudizio) si intestano il merito dell’Oscar di Sorrentino. Loro sì che sanno come si fa a far trionfare il made in Italy.

 

Ma tacciono colpevolmente due cose. La prima. Il film è la presa per i fondelli del loro mondo, vuoto e ipocrita.

 

La seconda è ancora più ridicola. Perché chi ha permesso a Sorrentino di salire sul palco, quello che – per citare i signori di cui sopra – non ha avuto paura di allargare le sue ambizioni, di investire propri soldi, quello che va ringraziato, quello che ha capito che il cinema è una risorsa e che ha contribuito a fare vincere l’Italia ha un nome e un cognome volutamente assenti dai loro commenti. Si chiama Silvio Berlusconi”.

 

Ma ne Renzi, né Franceschini, né Vendola, né Boldrini e tantomeno Napolitano hanno speso una parola per ringraziare Berlusconi e Mediaset per aver creduto ed investito in un progetto vincente.

 

Perché ammettere che sì, Berlusconi “ha vinto di nuovo”, sarebbe rinnegare anni di pregiudizi e di attacchi mediatici a prescindere e sconfessare i sedicenti intellettuali che pretendono di insegnarci cos’è la vera cultura.

 

Gli stessi che alla mostra di Venezia fischiarono alla vista del logo di Medusa Film sulla pellicola.

 Medusa

Ma il riconoscimento internazionale, nel cinema come nella politica, va oltre i pregiudizi. Resta solo la  grande tristezza per l’ennesimo atteggiamento vuoto, ipocrita e patetico della sinistra.

 

PER APPROFONDIMENTI, LEGGI IL MATTINALE – 04/03/2014