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IL MATTINALE (FI): CONSIGLI A MATTEO IN EUROPA, NON BASTA MENDICARE DUE DECIMALI DALLA MERKEL

 

Bundeskanzlerin Angela Merkel.

 

“Ottanta euro in più al mese per i lavoratori a salari bassi sono una manna. Quello che vorremmo evitare però è la manna acida. La sola cosa concreta che Renzi ha promesso, e vuole portare a casa subito, rischia di essere una corsa nelle sabbie mobili. Due passi così rapidi che danno l’impressione di farci riuscire nella traversata, e poi giù”. Così ‘Il Mattinale’, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati

 

“Quando Matteo Renzi va da Angela Merkel che cosa chiede, dicono i giornali? La possibilità di spendere lo 0,2 per cento in più, il permesso di salire nella quota del deficit del 2014 dal 2,6 al 2,8. In cambio di questa mancia che fa? Si accontenta? Promette eterna devozione alla Germania?”.

 

“Può essere anche che la Merkel benevola dica di sì, a questo strappetto del due per mille, e dica:  bravo, sei il nuovo Blair, belli anche questi appunti del tuo Arbeit Akt. Grazie anche di averli mostrati prima a me in tedesco, che agli italiani nella loro lingua. Provaci, ma attento che se non ce la fai, sono guai”.

 

“La mossa sarebbe chiara: una spinta a che Renzi usi in pieno questo semaforo teutonico verde per dieci secondi, onde vinca le elezioni europee in odio all’unico che davvero resiste alla egemonia tedesca, e cioè Berlusconi con la sua Forza Italia”.

 

“Quello che vorremmo da Renzi – prosegue ‘Il Mattinale’ – è che prenda sul serio la situazione dell’Europa e quella dell’Italia in essa. Per noi essere pienamente europei, significa adempiere tutte le procedure previste, senza fare i mattacchioni con le slides e gli slogan da carosello, preparando riforme chiare, forti e con tempi certi: sul mercato del lavoro, sulle public utilities, nella pubblica amministrazione (applicando quel che già c’è!) e così non mendicando, ma negoziando vigorosamente onde arrivare al 4 per cento del deficit”.

 

“E per far questo Renzi non ha bisogno di un consenso superficiale ed episodico, ma di un consenso forte e serio, al di là della sua micro maggioranza. Basato sulle cose, sugli atti, non sulle mossette e le battute da avanspettacolo”, conclude ‘Il Mattinale’.