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27 MARZO 2014. Lo stesso spirito della vittoria storica, per proiettare Forza Italia verso il futuro. Grazie Silvio per quello che farai domani

 

 

BERLUSCONI 2

27 marzo. Quale 27 marzo? Quello del 2014, oggi sul calendario. Che è un giovedì, ma per noi è sempre domenica, festa. È sempre quella domenica. Attualissima.

 

Il 27 marzo del 1994 una persona folle e razionale, sognatrice e concreta riuscì a portare il suo popolo di moderati alla vittoria elettorale. La formula chiave era libertà, il suo slogan si riferiva a una parola esclusa dal vocabolario della politica: “L’Italia è il Paese che amo”. Amore in politica? Amore all’Italia? Non c’è nulla di più noioso delle rievocazioni sui palchi della retorica. 2 Il Mattinale – 26/03/2014 5 Uno sente due parole, e vorrebbe rifugiarsi in un bar. Per cui scendiamo giù dai pulpiti.

 

 

Diciamo semplicemente che senza Silvio Berlusconi la nostra gente sarebbe stata schiacciata sotto i cingoli della “gioiosa macchina da guerra” dei progressisti, che scelsero questo nome prendendolo di peso dall’enciclopedia sovietica, per significare l’avvento dei comunisti al potere, uguali a prima, ma con un altro nome. Berlusconi ha impedito questo evento fatale per la nostra libertà. Ha pagato e sta pagando un prezzo immenso a questo suo amore all’Italia. Quella vittoria di allora però non è pretesto di nostalgia, come la parata di catafalchi ideologici riesumati per celebrare Berlinguer, ma occasione per la proposta sempre nuova di una grandezza umana impersonata da un leader che ha saputo esprimere il genio italiano, amante del lavoro, della famiglia, della prosperità di tutti, persino – incapace di rancore com’è – degli avversari politici.

 

La vittoria di Berlusconi ha aperto la guerra dei vent’anni contro di lui. Pensavano di aver chiuso la partita. Quattro golpe fatti e uno in corso. Non hanno fatto i conti con il fatto che oggi è il 27 marzo, sarà sempre 27 marzo in fondo alla strada, dietro l’angolo, oltre la curva. Mai domo lui, e noi con lui. La nostra certezza è che questa guerra sarà vinta. Il metodo è quello della verità e della libertà. Esse sono contagiose, come lo furono nel 1994 attraverso i Club di Forza Italia e oggi tornano ad esserlo con i Club Forza Silvio. Stesso impeto. Il condottiero è lo stesso, però più giovane, come dice il versetto di un poema antico: “Tu rinnovi come aquila la tua giovinezza”. L’Italia è giovane, come Forza Italia, abbiamo la vita davanti, insieme a molte battaglie per la libertà.

 

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