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FORZA ITALIA. Guidati dalla stella di Berlusconi per riconquistare libertà e prosperità per l’Italia e per l’Europa. Unità contro le cornacchie e i dissennatori

 

Forza Italia

Il nuovo 27 marzo. E’ stato un bel giorno di vittoria. Non quel tipo di vittoria sancita dalle elezioni come nel caso del primo, di vent’anni fa, 27 marzo 1994.

 

Non è colpa nostra: non ce le hanno volute far fare.

 

Verrà presto anche quella. Intanto è stata una vittoria contro la volontà golpista di estirpare Berlusconi dal popolo dei moderati.

 

Da vent’anni cercano di cancellare il nostro Presidente, e ogni volta credono di esserci riusciti, con l’obiettivo di trasformare la sua gente in un pulviscolo di individui da spazzar via con la scopa della crisi e poi inghiottire ieri con le prediche di Prodi e i ghigni di D’Alema, oggi con le slide renziane.

 

Balle. Berlusconi a lungo resterà ancora l’incubo dei “dissennatori” che, come nelle storie di Harry Potter, cercano di succhiare l’anima di chi si oppone a Voldemort, che qui vale come maschera del potere golpista, dell’Europa tedesca, delle forze antidemocratiche e illiberali italiane e forestiere.

Il nostro leader ha mostrato ieri, a chi lo ha visto all’opera, e qui vorremmo testimoniarlo all’universo mondo, che nel cielo fosco della politica italiana ed europea resiste luminosa la stella di Silvio Berlusconi, la sua capacità attrattiva, la chiarezza della sua visione.

 

Il Comitato di Presidenza di ieri è stato il campo base della scalata del K2, la premessa della futura vittoria elettorale.

Vittoria ha dentro di sé la stessa radice di “vita” e di forza (“vis”) e di unità (vincolo, legame).

 

Vita e forza di Berlusconi sono contagiosi. Indiscutibili. A essere considerata problematica è piuttosto la nostra unità intorno alla sua leadership. La cosa che temono di più i nostri nemici (li chiamiamo così perché ci vogliono morti) è proprio questa unità.

 

Per questo cercano di frantumarla seminando zizzania, inventando contrasti e descrivendo litigi e fazioni che non ci sono mai stati, insomma considerandoci alla fine dei conti un partito come tutti quelli che si sono avvicendati sulle scene della Repubblica italiana da  68 anni.

Quelli dove ci si scotenna e si esibisce lo scalpo dell’“amico” o del “compagno”, il quale poi nell’ombra medita vendetta.

 

Non la vogliono capire. Le tensioni tra noi non sono spartitorie e trovano un punto fantastico di sintesi. Che è la stella di Berlusconi.

 

Ieri le diverse opzioni sulle candidature alle europee, sulla linea politica, sulle riforme sono state delegate a lui, non per lavarcene le mani, ma perché abbiamo la certezza che se c’è lui non si rottamano idee e tanto meno le persone.

 

Include e non esclude. Senza però proporre un’insalata russa di cose contrastanti tra loro, ma dentro una visione precisa e determinata.

Così le candidature forti per il 25 maggio (si veda il comunicato).

 

L’impostazione della campagna per elezioni europee, con l’affermazione dell’identità italiana in un’Europa cui togliere l’accento tedesco: “Più Italia in Europa, meno Europa in Italia”.

 

L’opposizione responsabile e dura, senza tregua al governo Renzi, costringendolo a passare dall’annuncio al fare.

 

Sulle riforme per cui il patto è il patto, e va rispettato. E per ciò che lì non è compiutamente definito (Senato, Titolo V) non siamo lì con il cappello in mano, oche giulive contente di essere consultate e dunque condannate allo starnazzamento del sì obbligatorio.

 

Anzi: abbiamo le nostre idee. E si riferiscono a quelle che già il Parlamento approvò nel 2005.

 

Più vittoria di così, c’è solo la prossima. Uniti con Berlusconi i moderati vincono con le insegne di Forza Italia!

 

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