Socialize

GOVERNO. La saggezza di Berlusconi fa esplodere il bluff di #Matteostaisereno. Ridiscuta il patto con Berlusconi o lo lasceremo divorare dai cannibali del suo partito

 

Berlusconi

La saggezza e la moderazione di Silvio Berlusconi  si sono palesate ieri offrendo una nuova opportunità a Renzi. Vogliamo le riforme più di te, caro  #Matteostaisereno, noi desideriamo costruire insieme il futuro istituzionale di questo Paese. E lo dimostriamo rispettando i patti.

 

Ma tu? Ci trascinerai nel pantano creato dal tuo stesso partito?

Erano passate poche ore dalla mano tesa di Berlusconi, e il Serenissimo ha destinato una serie di pernacchie a chi ha semplicemente il coraggio di essere se stesso e di proporre le sue idee e le sue soluzioni, ma anche di avanzare critiche argomentate, come si usa fuori da Firenze.

Il problema, ci stiamo rendendo conto, che questo suo modo di essere e di considerare i diversamente pensanti non è un dato di maleducazione caratteriale, ma coincide con il contenuto della sua politica. Il bluff presuntuoso. La pretesa di imporre una forma nuova allo Stivale isole comprese, sulla base della sonorità delle sue parole, senza verifiche di efficacia, coerenza costituzionale. Soprattutto prescindendo da un dato che oggi gli ricorda solo Marco Travaglio, in tutto l’universo della stampa italiana: che Renzi non ha un voto popolare che lo sostenga, ha passato solo l’esame fiorentino, e si regge adesso su una maggioranza fasulla, che non avrebbe se fosse in vigore una qualsiasi legge elettorale del mondo, includendo l’Africa e le Barbados.

Non siamo scemi. Il patto da lui sottoscritto con Silvio Berlusconi prevedeva la priorità della riforma elettorale, secondo modello bipolare e con un sistema che determinasse una drastica riduzione dei partiti politici. Quindi una riforma del Senato che non sarebbe stato più direttamente elettivo con connessa la riforma del Titolo V della Costituzione sui rapporti Stato-Regioni.

 rENZI

Renzi, non abbiamo l’anello al naso. La composizione prevista dell'”Assemblea delle autonomie” basata su rappresentanti regionali, sindaci di grandi città e 21  signore e signori di nomina quirinalizia, darebbe alla sinistra circa 135 senatori o come li si voglia chiamare su 148.

Noi abbiamo buona memoria, e ci ricordiamo bene che Berlusconi si decise alla discesa in campo quando il professor Urbani gli dimostrò che con il Mattarellum, in assenza di un soggetto capace di federare i moderati, la sinistra avrebbe avuto con il 30 per cento dei voti più di due terzi dei seggi, con la possibilità dunque di cambiare a piacere la Costituzione senza bisogno di referendum confermativo. Con il Senato renziano, che avrebbe diritto di voto nell’elezione del Presidente della Repubblica e per le leggi costituzionali, avremmo la garanzia di una dittatura renziana.

La quale non solo ci regalerebbe un clown in giro per il mondo, ma anche il disfacimento della nostra economia.

Non ci vuol molto a capirlo. Le promesse che egli fa sugli 80 euro sono pura boutade. Puro populismo contro il populismo grillino, così come il far credere che tagliare via la democrazia sia un modo per fare un torto ai politici.

No, lo si fa ai cittadini, se i risparmi necessari dei costi delle istituzioni si traducono non in maggior efficienza e rapidità di governo del Paese, ma in una licenza di guidare il Paese dove ci sono tenebre e stridori di denti, insieme a molte colorate slides e alle moine del suo codazzo di giornalisti cicisbei.

Ridefinisci il patto con Berlusconi, sii serio, altrimenti ti lasceremo in balia dei cannibali del tuo partito, caro #Matteostaisereno.

 

PER APPROFONDIMENTI, VAI SUL SITO WWW.ILMATTINALE.IT