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Brunetta: Def, “Renzi, Padoan e Franco spieghino il loro 0,8%”

 

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“Per il momento tante incongruenze, non solo sul piano contabile, ma anche su quello giuridico. In attesa di conoscere il Def, vorremo ricordare al ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan e al Ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco, quali sono le regole d’ingaggio.

 

Le norme sono quelle della Legge di contabilità (la n. 196 del 2009), rafforzate dai precetti costituzionali che sovrintendono al pareggio di bilancio. Vale a dire la Legge 243 del 2012. I relativi canoni sono stati finora sempre rispettati dai precedenti Governi, consentendo al Parlamento di esercitare le proprie prerogative costituzionali.

 

Nei quadri contabili, pubblicati nel sito della Presidenza del consiglio, vi sono alcune incertezze interpretative. Non é chiaro se l’ipotesi prevista, in termini di crescita del PIL (il famoso +0,8%), risponda alle tendenze spontanee dell’economia o non incorpori, invece, i possibili effetti del taglio dell’Irpef per i redditi più bassi.

 

Nel primo caso il Governo dovrebbe fornire le motivazioni che lo portano a prevedere una crescita maggiore rispetto alle previsioni convergenti di tutti gli Organismi internazionali, a partire dalla Commissione europea e dal Fondo Monetario Internazionale (+0,6%).

 

Nel secondo caso, invece, se si tratta di un obiettivo programmatico, la manovra deve essere contenuta nello stesso Def, mentre il presidente del consiglio, Matteo Renzi, l’ha annunciata solo per il prossimo 18 aprile. In questo modo, si costringe il Parlamento a un atto di fede. Ad approvare, cioè, un documento (il Def) che non contiene gli elementi essenziali (la manovra) per poter decidere in modo consapevole.

 

Ricordiamo a noi stessi e ricordiamo al governo, infine, che l’eventuale effetto espansivo del taglio dell’IRPEF, per il momento soltanto abbozzato, dipenderà dalle coperture finanziarie. La tipologia, la qualità, la quantità e la tempistica di queste ultime, infatti, determinerà gli effetti della manovra, che potranno essere espansivi, neutrali o, addirittura, depressivi. Ad oggi non è dato sapere che cosa abbia in mente il governo. Matteo Renzi, quindi, corra quanto vuole, ma non porti a sbattere l’Italia”.