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Brunetta: Antimafia, “Pd mette veti su nostri nomi e usa forza numeri su Bindi”

 

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“Noi siamo una coalizione formata da tre partiti, due partiti maggiori che hanno ottenuto come coalizione alle scorse elezioni praticamente lo stesso numero di voti, più Scelta Civica. Le decisioni in una coalizione si prendono insieme”. Così Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, intervistato da TgCom24.

 

“Noi – sottolinea l’ex ministro – avevamo dato la nostra indisponibilità a votare alla presidenza dell’Antimafia l’onorevole Rosy Bindi, per tante ragioni, politiche, di competenza ed altro. Il Pd aveva tergiversato, dicendo che avrebbe risolto il problema. Alla fine non ha risolto nulla e ha imposto, votando, con la forza dei numeri, l’onorevole Bindi, creando uno strappo nella coalizione”.

 

“Evidentemente il Pd mette i veti sui nomi del Pdl, basti ricordare il veto che ha messo sulla Santanché quale vicepresidente della Camera e costringendo il nostro partito a porre un’altra candidatura anche grazie alla generosità dell’onorevole Santanché. Perché il Pd aveva detto che il nome della Santanché era un nome divisivo, quindi in un’alleanza bisogna essere d’accordo e giocoforza noi abbiamo dovuto accettare questo tipo d’impostazione proprio per il bene dell’alleanza. Quando questa stessa impostazione l’abbiamo fatta noi, cioè abbiamo detto che l’onorevole Bindi era divisiva nei confronti dell’alleanza, il Pd ha scrollato le spalle e ha detto ‘non ce ne importa assolutamente nulla noi ce la votiamo e la eleggiamo’. Allora questo è uno strappo assolutamente inaccettabile e noi ovviamente non parteciperemo ai lavori dell’Antimafia, e quindi il Pd si assume la responsabilità dell’impotenza della Commissione Antimafia”, conclude Brunetta.