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RENZI. Mente sui conti spudoratamente. Il ministro Padoan lo ammette. Non saremo noi a reggergli il sacco. Prima del 25 maggio faremo precipitare la sua mongolfiera gonfiata ad aria fritta

 

Renzi Mente

La guerra di Renzi per incollarsi in groppa all’Italia passa per  una campagna di primavera fatta di regali illusori per vincere a mani basse le elezioni europee. In questo modo conta di mettere sotto scacco la minoranza interna del Pd (in realtà maggioritaria in Parlamento), e così stabilizzarsi a Palazzo Chigi incurante dei fiaschi che nel frattempo si riveleranno essere state le sue promesse.

 

La premessa di quest’ascesa da leopardo del Kilimangiaro  è che nessuno gli rovini il festival della propaganda. Per questo cerca in ogni modo di impedire che Forza Italia bagni le polveri dei suoi fuochi d’artificio. Poveretto, si illude. Gli conviene aver paura di Berlusconi.

 

Non creda di indurci alla remissività, e a chiudere un occhio sui suoi conti truccati e pericolosi, offrendoci qualche caramella alla menta di riforme elettorali e istituzionali di là da venire.

 

Gli faremo precipitare la mongolfiera,  gonfiata ad aria fritta, con la cerbottana al curaro della semplice verità.

 Renzi Pinocchio

E la verità è quella che abbiamo costretto ieri sera tardi, perché sfuggisse ai giornali,  al ministro dell’Economia, Padoan.

Lo ha detto in audizione, ha spedito una “notifica” a Bruxelles per spiegare – veniamo al sodo – che il decreto con cui Renzi promette a dieci milioni di italiani 80 euro al mese è il costo di una propaganda elettorale che l’Italia non si può permettere.

 

Sono soldi grattati dal legno della barca che così rischia di affondare, e Padoan avverte Bruxelles perché consenta a Renzi e a lui di metterci una pecetta, dia l’indulgenza, faccia la grazia. Perché se no, che succede? Succede che Renzi si sbugiarda e non vince le europee.

 

Un fatto gravissimo (vedi altro articolo per i dettagli).

 

Ne avevamo perfettamente colto i contorni alla lettura del Def, e avevamo per questo inviato una lettera di allarme a Napolitano e a Barroso.

Ora siamo all’ammissione stentata e tardiva del pasticcio, di cui chiediamo conto in una missiva spedita oggi stesso a Renzi, oltre che al Presidente della Repubblica e della Commissione europea.

Che accadrà? Diremo la verità, senza tregua. Non si solleva così l’Italia, caro Renzi, ingannando il Parlamento e l’opinione pubblica sul vero stato della finanza pubblica, taroccando le coperture, inventandosi risorse che non esistono, pur di regalare a te stesso una legittimazione popolare che non hai.

 

Non sarà Berlusconi, non sarà Forza Italia a farsi complice dell’abisso in cui, con stolta allegria, stai facendo precipitare l’Italia. “T’aggio aiutato. Statte accuorto” (Eduardo).

 

 PER APPROFONDIMENTI, WWW.ILMATTINALE.IT