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GOVERNO. La guerriglia santa per la pacificazione nazionale. Contro le casematte rosse insistiamo.

 

 

NAP - LETTA

Siamo per la pacificazione. Quella autentica però. Non quella che, parafrasando Bernanos, somiglia a un’Italia trasformata in “cimitero sotto la luna”. La nostra determinazione alla guerriglia non violenta (parlamentare e non solo) nasce dalla necessità vitale di resistere a questa morte programmata della democrazia, che ci viene rovesciata addosso dalle casematte del potere tutte occupate della sinistra.

 

Quanto sta accadendo in Italia, al di là delle finzioni dell’apparenza, dietro la dignitosa figura oggi nervosa di Enrico Letta: un progressivo soffocamento della democrazia ad opera di un apparato di potere giudiziario, politico e mediatico.

Abbiamo ampiamente descritto la tecnica gramsciana delle “casematte”. Gli avamposti da cui la sinistra lancia la presa totalitaria del potere.

 

Ci sono tre date che si avvicinano.

La prima, che abbiamo previsto sia intorno al 12 novembre, riguarda la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Si tende oggi a nascondere l’avvicinarsi veloce di questo gigantesco meteorite che produrrà l’era glaciale nel nostro Paese, il congelamento dei diritti politici non solo di una persona singola, il che già sarebbe grave, ma di un popolo di dieci milioni di persone.

Su questo una parola al presidente Napolitano, a Letta e agli uomini sensati del Partito democratico. Ieri il Procuratore generale della Cassazione ha dimostrato con durezza come la Legge Severino sia un pasticcio. L’abbiamo votata, certo. E allora? Questo la rende migliore? Una legge sballata su un punto chiave, e squisitamente tecnico, come quello della concussione (servita finora a salvare Penati e a colpire Berlusconi) dovrebbe almeno generare il dubbio sul fatto che una simile acclarata incompetenza si sia poi trasformata in genialità nella questione della decadenza.

 

Ripetiamo con la Cassazione: la legge è confusa, pasticciata, sulla retroattività è incostituzionale e inaccettabile per la Corte europea di Lussemburgo e per quella dei Diritti umani di Strasburgo.

 

Il presidente Napolitano e il premier Letta non hanno qualche osservazione da fare? Qualche coscienza retta nel Pd non c’è? O hanno tutti paura di essere trattati dal presidente Grasso come servi di interessi oscuri?

La seconda data è il 15 novembre quando l’Europa si esprimerà sulla Legge di stabilità. Il dubbio è che quello che accadrà prima sulla legge di stabilità sia un auto-strangolamento preventivo dell’Italia. No, non ci stiamo. Noi abbiamo espresso con chiarezza le ragioni delle nostre critiche, in particolare alla logica pervasiva del tassa-e-spendi che la rende inaccettabile. Insistiamo – e lo facciamo da giorni – ad avanzare le nostre proposte costruttive.

 

La cabina di regia seria, forte, decisiva quando sarà convocata? Come si fa? Noi bussiamo ancora, Letta ci apri o no? Così lo facciamo per trattare la questione della riforma della giustizia resa ancora più urgente dopo le osservazioni del Pg di Cassazione.

 

C’è una terza data, il 3 dicembre. E’ allora che la Consulta dirà la sua sul Porcellum, e – dicono tutti – lo boccerà. Il 3 dicembre, con la convocazione al Quirinale di esponenti del Pd e del Pdl, è diventato il 24 ottobre. Napolitano ha forse fatto capire con questa sua iniziativa di sapere che il Porcellum cadrà? E quale legge mandare avanti allora? Di certo noi non accetteremo mai una legge fatta ad uso e consumo della sinistra quale il doppio turno alla francese.

 

 

Bindi

 

Abbiamo visto all’opera la prepotenza della sinistra nel caso Bindi. Il Pd ha posto veti che abbiamo dovuto amaramente subire, poi non accetta simmetricamente un no, chiaro netto motivato, su una presidenza che richiede concordia e non pregiudiziale ostilità verso una parte della maggioranza.Incassare questo in nome della pacificazione sarebbe come ingoiare uno scorpione: avvelena l’organismo, non si fa.Da qui l’idea della guerriglia.

 

 

La guerriglia è una faccenda da resistenti, è una tattica tesa a rompere le scatole a chi occupa tutto, e vuole ancora di più.Non è di rivendicazione di una supremazia, ma di tutela del buon senso democratico, dinanzi ad una offensiva che usa armi convenzionali e armi nucleari.

Tutti uniti in un grande partito.

 

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA: “IL MATTINALE – 25 ottobre 2013”