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A.A.A. cercasi leader del Pd…

 

 

Stop al televoto

 

Ciò che sta accadendo nel Pd è qualcosa di grottesco. Le dinamiche interne del partito di sinistra assumono sempre di più i connotati di una barzelletta. E ciò va a discapito dello stesso partito che si troverà presto sfiduciato anche dallo zoccolo duro dei suoi elettori. La corsa alla leadership del partito, più che offrire un ventaglio di alternative plausibili agli elettori, si sta rivelando una mera lotta all’ultimo sangue, interpretata da opportunisti che mettono in scena virtuosismi e usano frasi ad effetto (boomerang) con l’unico intento di farsi notare a suon di frasi fatte .

 

 

 

“Un partito deve dire chi è e per chi si batte”, ha dichiarato Cuperlo; “La sinistra deve avere fame di vincere”, ha risposto Renzi; “Per un partito democratico,solidale, europeo”, scrive Pittella; “Se vince Renzi posso fare il suo vice…Scherzavo”, delira Civati. Di fronte a questo susseguirsi di dichiarazioni sconnesse, l’elettore si troverà spaesato, annebbiato e ciò varrà sia per le primarie dell’ 8 dicembre, sia per appuntamenti elettorali più importanti. Più spuntano candidati dell’ultima ora, più si “spunta” il Partito Democratico.

 

 

 

Il Partito Demenziale  dovremmo ribattezzarlo, vista l’entità dei programmi dei quattro candidati ufficiali (consultabili da pochi giorni su internet) e vista la spersonalizzazione del marchio Pd e la perdita di identità, quel meccanismo automatico che permette di associare ad un partito un leader, una figura ben identificata.

 

 

 

 

 

 

Cos’è oggi il Pd? E’ RenziCivatiCuperloPittella: un mostro a quattro teste capace di far rabbrividire Cerbero.

 

 

d'alema

 

 

 

Il colpo di grazia l’ha inferto quel vecchio volpone di D’Alema con l’intervista apparsa ieri su “La Gazzetta del Mezzoggiorno”, in cui afferma che “l’esito del congresso non è scontato. Bisognerà vedere come voteranno i circoli, gli iscritti, che hanno già cominciato a votare per i segretari provinciali. […] Una situazione, non semplice, che forse imporrebbe a Renzi di cercare un compromesso. Non so come potrebbe fare tutto da solo, anche perché lui ha confermato di voler continuare a fare il sindaco di Firenze. È vero che passa per una specie di Superman, ma insomma… Non ho ancora capito perché si sia lanciato nella corsa alla segreteria, visto che le elezioni non sono alle porte…”

 

 

 

Chi uscirà vincitore da questa battaglia fratricida? L’opportunista Renzi o il rappresentante della “vecchia guardia” Cuperlo? Il filogrillino Civati o il signor Nessuno Pittella? Chi vuol’esser leader sia, dell’8 dicembre non v’è certezza…

 

 

 

Danilo Stancato

 

Twitter: @DaniloStancato