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BERLUSCONI. Guarda alle persone, propone soluzioni, alza lo sguardo sul mondo. Renzi e Grillo trasformano gli avversari in animali, slogan, insulti e bugie

 

Berlusconi

Impressiona la differenza di linguaggio, che non è solo forma, ma sostanza della vita. Berlusconi si rivolge alle persone fatte di testa e cuore, anima e corpo, con i loro problemi e preoccupazioni. Pensa al mondo e a quel che l’Italia può dare come contributo al Paese.

 

Non insulta nessuno. Si rivolge con rispetto persino all’indirizzo di Grillo. Lo qualifica per il pericolo che è, ma non insulta, non dà nomignoli offensivi.

 

Offriamo di seguito una antologia delle risposte decise e precise date da Berlusconi stamani a Radio Anch’io. Si capisce che ha in mente non il proprio successo personale, ma la prosperità del nostro Paese  e dei suoi cittadini, famiglie, aziende. E questo sguardo si allarga all’Europa, all’Ucraina, al mondo.

 

Di converso, che fa Renzi? Il suo linguaggio è teso all’effetto fluorescenza. Non contano i contenuti.

 

Il dialogo non esiste, perché gli interlocutori sono per lui sistematicamente degli animali o delle macchiette.

 

Eccoli trasformati tutti in un bestiario, in cui sono ricondotte al ridicolo le osservazioni e i ragionamenti. Per cui chi critica non merita una risposta nel merito, ma è un gufo. Siamo alla follia.

 

Chi scorge l’iceberg a trecento metri dalla nostra nave e lo segnala al capitano che fa marameo invece di manovrare per evitarlo, viene trasformato da Renzi in uccellaccio del malaugurio.

 

Se poi si critica la sua presenza puramente decorativa allo stadio, il mostrare cedimenti indecenti ai violenti semplicemente lasciando fare (il peggior peccato del governo in momenti di emergenza è la viltà di non decidere, o di rifugiarsi nelle battute), ecco che sei trasformato nientemeno che in sciacallo.

 

Ci rendiamo conto che questo epiteto Renzi lo ha dedicato a Beppe Grillo, il quale attira contumelie come una calamita la limatura di ferro, per reazione al suo disprezzo per qualunque donna o uomo che non sia della sua rete di gente prona a tutto.

 Renzi Grillo

Ma occorre uscire da questo marasma linguistico, alzarsi un po’ dalla palude. Indicare strade.

 

Dialogare sulle cose vere. Questo ci si aspetta dai leader.

 

Questo fa Berlusconi. Questa è oggi la grande differenza. Di leader, a quanto pare, ce n’è uno soltanto.

 

 

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