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CAOS DOPPIO FORNO. Berlusconi sta donando il sangue al governo Renzi

 

BALLARO'

Intervista di RENATO BRUNETTA rilasciata a Dagospia

 

 

Forza Italia sta “donando il sangue” al governo Renzi per mantenere i patti del Nazareno. Ma questa situazione “non può andare avanti all’infinito” e Giorgio Napolitano dovrebbe far votare gli italiani.

 

Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, il giorno dopo il salvataggio azzurro sulla riforma del Senato cara a Renzi la spiega solo con la “grande generosità” di Silvio Berlusconi, che “sta portando avanti la scelta istituzionale del 18 gennaio costi quel che costi”.

Ma per l’economista veneziano la politica delle due maggioranze non ha senso, perché non ha senso distinguere tra riforme “istituzionali” e altre riforme, come quella del lavoro o della Pubblica amministrazione.

 

 

Professore, ieri sera in Senato avete dato un avvertimento a Renzi, votando l’ordine del giorno Calderoli, ma alla fine resta il fatto che Forza Italia ha salvato il governo…

 

“Guardi, la faccenda è molto semplice. Silvio Berlusconi ha fatto una scelta istituzionale il 18 gennaio scorso, incontrando Renzi al Nazareno, e la sta portando avanti costi quel che costi, anche dal punto di vista del consenso. Su questo a Berlusconi bisogna solo dire “Chapeau!”. Non tutti nel partito sono d’accordo, ma si tratta di una grande scelta istituzionale e altruista, soprattutto considerando quello che ha dovuto sopportare”.

 

In politica di altruismo se ne vede poco, però.

 

“E invece è andata e sta andando così. Berlusconi ha fatto un accordo e lo sta rispettando, nonostante le amarezze che ha dovuto sopportare dalla politica e dalle istituzioni. Basti pensare alla decadenza da senatore, alla costituzione del Senato come parte civile al processo di Napoli e all’affidamento ai servizi sociali”.

 

Ciò non toglie che lei non sembra tanto d’accordo su tutta questa “generosità” nei confronti di Renzi.

 

“Io non posso non apprezzare la valenza morale della coerenza e della responsabilità dimostrate anche ieri da Berlusconi. Ma dal punto di vista politico devo fare delle altre valutazioni”.

 

Le ascoltiamo volentieri.

 

“La cosiddetta politica dei due forni, o delle due maggioranze, non può andare avanti. Non si può fare per un motivo molto semplice, ma che finora nessuno ha ancora spiegato bene. In realtà non è assolutamente possibile distinguere tra le cosiddette riforme costituzionali e le altre riforme annunciate da Palazzo Chigi. La riforma del lavoro non è forse “istituzionale”? L’atteggiamento responsabile di Forza Italia su euro e Fiscal Compact non è forse “istituzionale”‘? E anche la riforma della Pubblica amministrazione è “istituzionale”.

 

Se ha ragione lei, cade la giustificazione del segretario del Pd con il suo partito: le riforme istituzionali si fanno con la più grande forza d’opposizione, ma sul resto si va avanti come rulli in compagnia di Alfano e dei centristi.

 

“Anche in passato, questa distinzione tra riforme istituzionali e riforme “normali” non l’ho mai sentita veramente come un qualcosa di effettivo. Ma oggi di sicuro non vale più. Le riforme che intervengono sul perimetro dello Stato e sull’azione di governo sono una sola cosa. Non è possibile avere due maggioranze. Io questo lo dico dal primo giorno”.

 

E’ l’ultima volta che salvate Renzi?

 

“Ripeto, Berlusconi ha fatto una scelta di alto profilo che rispetto. Dico solo che se Renzi vuole portare a casa le sue riforme, allora che si procuri la sua maggioranza e non chieda soccorso azzurro o di altro colore. In queste settimane ha chiesto voti a Sel e a fuoriusciti grillini. Nei fatti ha una maggioranza di Arlecchino. Non è serio, non è accettabile”.

 

Sì, ma quanto dura?

 

“La grande responsabilità di Forza Italia e di Berlusconi non può essere infinita”.

 

Rischiate di perdere voti. Perché mai un disoccupato che ce l’ha con il governo dovrebbe votare Forza Italia, che fa accordi con Renzi, e non Grillo?

 

“Noi pensiamo che l’elettore sia intelligente. E da questo punto di vista penso che Berlusconi abbia ragione, ma ripeto: una posizione di questo genere non può durare all’infinito. Quando si dona il sangue, a un certo punto ci si deve fermare, se no si rischia il collasso”.

 

Ma siamo in politica. Vanno bene le donazioni di sangue, ma qualcosa in cambio sarà stato dato a Berlusconi, no?

 

“Assolutamente no! Si tratta di una scelta assoluta. Nulla in cambio e nessun vantaggio”.

 

E la famosa “agibilità politica” che cos’è?

 

“Ma stiamo scherzando? Lo dimostrano i fatti. La storia dell’agibilità politica “concessa” a Berlusconi è del tutto risibile. La verità è che a lui non è stato risparmiato niente di niente. Per l’affido in prova l’hanno trattato più duramente di tanti altri cittadini, sia come tempi sia come rigore”.

 

Non sembra tanto. Una volta a settimana, mezza giornata…

 

“Ma quando mai i carabinieri vanno da un affidato in prova ai servizi sociali per controllare scrupolosamente se ottempera a tutti gli obblighi, com’è avvenuto mercoledì? Non fanno tutti i controlli neppure su chi è agli arresti domiciliari”.

 

Torniamo alle elezioni. L’abbraccio con Renzi rischiate di pagarlo caro.

 

“Presto per dirlo. La scommessa di Berlusconi è che il valore della sua scelta istituzionale sia compresa dagli elettori. Ma su questa situazione confusa vi sono grandi responsabilità del presidente Napolitano, che si ostina, anche di fronte all’impercorribilità dei processi di riforma costituzionale, a non dare la parola al popolo italiano attraverso elezioni politiche anticipate.

 

 

Per leggere l’INTERVISTA su www.dagospia.com vedi il link

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-brunetta-dice-a-dagospia-che-il-pregiudicato-berlusconi-sta-donando-il-sangue-al-76683.htm?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter