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IL COMPLOTTO. Dall’America di Obama arriva la prova decisiva del golpe europeo contro l’Italia per abbattere Silvio Berlusconi. La democrazia dopo quei fatti del 2011 è sospesa. E la estromissione politico-giudiziaria del leader di Forza Italia è il coronamento di quella trama. Napolitano e Renzi silenti. Il Parlamento indaghi

 
 

Berlusconi-decadenza

Basta così. Rispetto a quello che sta emergendo dagli abissi della nostra storia, le bustarelle dell’Expo diventano cronache di furti nel pollaio.

 

Un delitto contro l’Italia si è consumato nell’estate-autunno del 2011. La democrazia fu violata abbattendo un governo eletto dal popolo. Ci fu un complotto. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo aver resistito a mesi di pressioni,  contrastando con successo la sequenza di scissioni pilotate dall’alto, dovette abbandonare dinanzi alle minacce gravissime che avrebbero spazzato via il sistema economico italiano.

 

Erano venute alla luce già negli scorsi mesi, per bocca di diversi autorevoli personaggi, manovre condotte da altissimi vertici istituzionali in Italia e nelle sedi europee per cancellare l’esito della volontà del popolo sovrano. Era stata una gara di minimizzazione, al massimo era stata utile a indebolire il Colle per indurlo ad accettare a Palazzo Chigi il novello nocchiero dei poteri forti, Matteo Renzi. Adesso basta così.

Il documento inequivocabile che certifica il complotto per uccidere la democrazia in Italia, eliminando Silvio Berlusconi, ha il sigillo dell’America di Barack Obama.

 

Il ministro del Tesoro, al tempo di quei fatti, Tim Geithner lo ha certificato in un libro di memorie. Riproduciamo l’intervista che “La Stampa” di oggi  pubblica in prima pagina. Essa spazza via l’agenda politica di Renzi e Grillo.

 

Pone alla ribalta la grande questione sollevata da Silvio Berlusconi dall’anno scorso. E cioè che in Italia non c’è democrazia. E la democrazia non è un lusso a cui in tempi di crisi si può rinunciare.

 

Senza sovranità popolare esercitata attraverso l’elezione di un governo, siamo schiavi di altri poteri, che non hanno bisogno del voto per comandare, anzi vanificano il  voto proprio per comandare meglio.

 

Per questo le elezioni europee sono ancora più importanti. È un modo per dire di no a chi ci vuole sottomessi, e ha voluto per questo la linea  dei governi che vanno da Monti a Letta e ora a Renzi.

 

L’estromissione politica per via giudiziaria di Silvio Berlusconi è stata il coronamento di questo disegno. Cui noi, con ogni strumento pacifico e legale, sentiamo la necessità per amore alla libertà e all’Italia di opporci. Chi ci sta?

 

Cosa successe nell’autunno del 2011. Ci fu “una trama” dice Geithner.

 

“Un piano” di alti “ufficiali” (ministri? commissari europei?) che domandarono attraverso di lui a Barack Obama di far cadere Berlusconi. Geithner dice: “Noi rifiutammo”. Questo rifiuto fece addirittura piangere la Merkel.

Berlusconi cadde poco dopo.

 

Obama rifiutò di premere il grilletto, ma si trovò evidentemente qualcun altro per dare compimento al complotto e costringere alle dimissioni Berlusconi perché fu puntata alla tempia non del nostro premier, ma dell’Italia, della sua stessa sopravvivenza come sistema economico, la pistola dello spread, caricato mortalmente con un imbroglio.

 

Non esiste solo la testimonianza di Geithner. O quella di Brunetta, o Alan Friedman. Anche il “Financial Times”, come riferisce “Il Foglio” (pubblichiamo anche questo contributo), è arrivato grazie a una inchiesta di Peter Spiegel, alle medesime devastanti conclusioni.

 

Ci domandiamo: può il Colle e chi lo abita, stringersi nelle spalle, e far finta di nulla dinanzi a questo attentato gravissimo alla nostra sovranità nazionale e alla nostra Costituzione? Può il Parlamento limitarsi a votare inutili fiducie a provvedimenti marginali o cimentarsi con riforme istituzionali rappezzate, ignorando questi fatti?

 

Chiediamo con ogni forza, solennità e urgenza l’istituzione di una Commissione di indagine parlamentare, dotata dei più ampi poteri che la Costituzione le assegna. E siamo francamente meravigliati che nessuna Procura della Repubblica abbia aperto un fascicolo dinanzi all’evidenza di un attentato contro la Costituzione dello Stato.

 

Ma questo è un fascicolo che, se è una persona perbene, deve aprire anzitutto uno dei beneficiari “a sua insaputa” di questo abuso.

 

Matteo Renzi ci sei?