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BERLUSCONI. Il complotto sul complotto continua. L’oscuramento della verità sui fatti del 2011 è la prova che l’unico che fa paura ai poteri forti è Berlusconi con Forza Italia. I giornalisti fanno i negazionisti, Renzi Pinocchio manda avanti un incredibile Scalfarotto, Grillo il sanguinario preferisce occuparsi del complotto contro le sirene. Alfano fa la stampella barocca della sinistra

 
 

Berlusconi

C’era una volta la cortina di ferro che teneva lontani i popoli dell’Europa orientale dalla verità delle cose. Be’, ce n’è una nuova. È stato costruito in fretta e furia un sipario nero, stavolta in Italia. Esso ha la funzione di separare gli italiani dalla verità sui fatti che li riguardano direttamente. Una verità pericolosa per il potere.

 

Come si sarà capito, ci riferiamo al complotto e al golpe del 2011 per far cadere Silvio Berlusconi. Sono eventi gravissimi e documentati.

 

A quel complotto ora se ne sta sommando un altro.

Complotto sul complotto. La barriera del silenzio. Non si deve consentire agli italiani di conoscere perché se sapessero senza deformazioni quel che è accaduto non potrebbero che deliberare nelle urne e nel Paese contro chi si è fatto beffa della loro volontà espressa con il voto, mettendo il Paese nelle mani di poteri nemici della prosperità del popolo italiano.

 

Ecco perché tacciono tutti. Perché l’unico che fa paura ai poteri forti è Silvio Berlusconi, e che per questo è stato assassinato politicamente. Un delitto politico che ha avuto mandanti in Europa, come denunciato dal ministro del Tesoro americano nelle sue memorie. In Italia, come oggi ricostruiamo nel brano del libro ripreso da “Il Giornale”. Portato a compimento con la mostruosa sentenza della Cassazione e l’illegale estromissione dal Senato, votata non solo dal Pd ma anche dai cosiddetti rivoluzionari Cinque Stelle. Sì, anche da Renzi e da Grillo. Divisi su tutto, ma sodali in una visione della competizione politica che usa qualsiasi mezzo per far fuori l’avversario, ignorando la verità e la sua ricerca.

 

Ieri abbiamo segnalato il bellissimo articolo di Piero Ostellino incredibilmente sulla prima pagina del “Corriere”. Vi si accusava  Giorgio Napolitano di tardivo “leninismo” per aver negato l’evidenza; e si denunciava la viltà conformista della classe giornalistica italiana, popolata più da negazionisti che da cronisti.

 

Ostellino ha parlato però al deserto, come un Giovanni Battista, che Erode deve aver infilato subito nelle segrete di via Solferino, in attesa di tagliargli la testa. Oggi tutto tace infatti sul complotto.

 

Torniamo un istante ai contendenti del 25 maggio sul merito del complotto. Renzi si trincera dietro le risibili tesi del suo sottosegretario Scalfarotto. Il genietto di Palazzo Chigi sostiene che siccome la denuncia della congiura contro Berlusconi, Geithner  l’ha scritta in un libro, allora non è una testimonianza ma è “letteratura”, e non vale.

Uno sarebbe portato a non credere che uno dica queste cose alla Camera dei deputati a nome del governo. Ma è questo il livello. Vorremmo chiedere a Renzi se secondo lui e La Pira i Vangeli sono davvero passabili testimonianze, o sono fantasie letterarie, licenze poetiche.

 

Grillo si occupa di coprire i suoi vecchi incassi in nero. In compenso i suoi parlamentari si agitano per svelare il complotto che occulta al mondo l’esistenza delle sirene e chiedono commissioni per indagare sui chip elettronici che gli americani ci avrebbero infilato addosso per pedinarci anche nei nostri sogni. Invece dinanzi ai fatti del 2011, siccome segnalano che chi dà fastidio non è Grillo ma Berlusconi, tacciono.

 

E Alfano? Dopo una iniziale curiosità, si è accomodato di nuovo nel suo ruolo di stampella legnosa e barocca di Renzi.

Noi insistiamo. Abbiamo fatto un buco nel muro della omertà. Allarghiamolo, buttiamola giù questa barriera del silenzio.

Vogliamo la Commissione di inchiesta parlamentare. Non ci faranno tacere. Non ci ha mai spaventato essere soli con il nostro popolo.